Con un fatturato di 21,5 milioni di euro, L’Ortofrutticola di Albenga è la più grande cooperativa agricola della Liguria: circa 600 aziende agricole di piccole dimensioni, quasi sempre a conduzione familiare, tutte distribuite all’interno della Piana di Albenga, in provincia di Savona, che gode di clima favorevole. La produzione principale riguarda piante in vaso, frutticole, orticole, floreali e aromatiche, anche recise.
La sede si sviluppa su una superficie di 30.000 mq, all’interno della quale è presente un magazzino coperto dedicato allo stoccaggio di piante in vaso di oltre 3000 mq, dove passano 5 milioni di piante in vaso ogni anno e circa 600 carrelli di fiori al giorno destinati all’Italia (anche come private label per la gdo) e all’Europa; un negozio di prodotti per l’agricoltura di circa 1200 mq e un magazzino destinato alla commercializzazione di ortaggi. Prossimamente la cooperativa lancerà una piattaforma eCommerce B2B. Ma uno dei progetti su cui punta molto è il brand TipicoSì, creato nel 2023 per promuovere e valorizzare le coltivazioni locali, come racconta Emanuela Colamartino, responsabile della linea ortaggi e ortofrutta per la cooperativa L’Ortofrutticola di Albenga.
Qual è il core business della cooperativa?
La cooperativa è strutturata in tre settori: sui 21 milioni, circa 8 li fa il nostro punto di vendita, Ortoshop, di 1.200 mq; 8 il settore fiori e piante in vaso, dove il 90% delle vendite è indirizzato all’estero, soprattutto Nord Europa; e gli altri 5 milioni il settore ortaggi che è quasi tutto Italia e gdo, e comprende aromi recisi. Ė quest’ultimo un ambito che stiamo cercando di implementare, destinato soprattutto al mercato estero. Un progetto iniziato lo scorso anno che sta avendo un buon risultato.
Quali e quante sono le referenze tra le aromatiche?
Sono 10-12 in vaschetta da 30 grammi, distribuite principalmente da Coop. Il pack mette in evidenza che è prodotto locale: Dal campo al produttore, Ortofrutticola di Albenga. Salvia, rosmarino, menta le alto rotanti, ma anche aneto, finocchietto selvatico, coriandolo hanno una certa rotazione. Garantiamo l’assortimento completo 12 mesi l’anno.
Producete poi quelle in vaso.
Facciamo circa 5 milioni di piante in vaso, inizialmente siamo partiti con gli aromi classici da cucina, salvia, rosmarino, maggiorana. Negli anni, su richiesta del mercato estero, abbiamo introdotto altri prodotti tutti coltivati localmente, come il coriandolo, poco conosciuto in Italia. E di anno in anno inseriamo nuove referenze richieste anche dall’Est Europa, come l’aneto, santoreggia, prezzemolo riccio. Abbiamo creato un packaging personalizzato, con un sacchetto in polipropilene (al momento non ci hanno chiesto il plastic free) che identifica la provenienza da Albenga.
Nel 2023 avete lanciato il brand TipicoSì creato per valorizzare il km zero. Ci sono progetti con i retailer?
Il progetto si è concretizzato lo scorso anno per la valorizzazione dei prodotti locali, con il marchio, il sito. Albenga ha una frammentazione di aziende agricole. Vogliamo fare capire che dietro al prodotto c’è una realtà produttiva di piccoli soci, 600, realtà familiari. Abbiamo accordi in essere con alcune catene di distribuzione su cui stiamo studiando anche per espositori packaging a marchio. Anche la gdo sta andando nella direzione di valorizzare le piccole realtà e la produzione locale.
Quando arriveranno i primi prodotti a marchio TipicoSì in gdo?
In tarda primavera, con una media distribuzione in Liguria per passare poi in Piemonte e Lombardia. Il primo punto di vendita dove è distribuito è stato il nostro negozio L’Ortoshop.
Quali sono le referenze?
Siamo partiti con i 4 famosi d’Albenga, asparago violetto, zucchina trombetta, che spopola in Uk e quest’anno l’abbiamo spedita anche in Australia, carciofo spinoso e pomodoro cuore di bue, più aromatiche e basilico. Stiamo però ampliando il paniere con il fagiolo tigrato, la patata di montagna, alcune tipologie di fagiolini, pomodori e peperoni. Saranno 15-20 orticole più 15-20 aromatiche. C’è già logo e packaging. Vogliamo far conoscere questi prodotti particolari. Lo slogan è Dal cuore di Albenga. Il pack è in corso di rifinitura. Il km zero piace alla gdo, salvo rare eccezioni. Noi lavoriamo con Coop, Conad, Dimar e hanno tutte l’angolo dei prodotti liguri. Con Coop, che è il nostro primo cliente, facciamo anche la linea di cassette di legno che identificano il prodotto locale di Albenga.
Come opera la cooperativa in termini di sostenibilità?
Dal ‘94 facciamo agricoltura integrata, siamo a residuo zero e c’è l’idea di certificarci. Alcuni prodotti sono certificati bio e GlobalGAP: bio solo alcune erbe aromatiche recise, c’è poca richiesta in questa direzione. Abbiamo impianti fotovoltaici che ci garantiscono il 40% di fabbisogno elettrico, un impianto da 170 mila kwh. E stiamo partecipando a un bando per aumentarne la capacità.
Altri progetti?
Vogliamo aumentare la produzione di aromi recisi, dove c’è parecchia richiesta. Con TipicoSì vogliamo fare un progetto pilota Piemonte-Liguria per poi andare oltre, a livello nazionale. Poi puntiamo a stringere collaborazioni con gli chef e il canale horeca. E a medio termine creare la prima Op ligure, che oggi non esiste sul territorio.
