L’Insalata dell’Orto, puntiamo su controllo di filiera e residuo zero #vocidellortofrutta

I nuovi progetti presentati a Marca e prossimi alla presentazione a Berlino vanno in questa direzione, in ottica anche mdd, racconta Sara Menin

Insalata Dell'Orto, lavorazione nello stabilimento di Mira
Insalata Dell'Orto, lavorazione nello stabilimento

Dalla partecipazione a Marca a Fruit Logistica, L’Insalata dell’Orto sta presentando e lancerà diverse novità prodotto. Ce ne parla Sara Menin, project & development manager dell’azienda veneta.

Cominciamo da Marca, quali feedback ricevuti e come sono state valutate le nuove proposte sui fiori edibili dried?

Linea Miscele & Snack L'Insalata dell'Orto
Linea Miscele & Snack

Marca per noi è stata la prima esperienza, non avevamo mai partecipato come espositori a quella fiera e siamo rimasti piacevolmente colpiti. La pl per noi vale moltissimo. Utilizziamo i nostri brand per lanciare le novità, ma buona parte del fatturato degli ortaggi a foglia di prima e quarta gamma deriva dalla marca del distributore: su questo fronte stiamo alzando sempre di più il livello qualitativo e di servizio.

Passando ai fiori eduli, la linea Miscele & Snack sta andando molto bene e a Marca ha piacevolmente stupito e incuriosito tante industrie alimentari e anche qualche insegna della gdo. E questo era un obiettivo che ci eravamo dati. Servirà tempo, ma il fiore disidratato commestibile ha tutte le carte in regola per diventare un ingrediente di valore nell’industria alimentare e anche una referenza interessante per i distributori.

Come sono i rapporti con i retailer per la mdd?

Da tempo siamo partner di importanti gruppi distributivi esteri, più recentemente abbiamo iniziato a sviluppare il mercato italiano. Il nostro know-how e il controllo dell’intera filiera sono valori aggiunti importanti per gli stessi distributori e lo dimostra la crescita a doppia cifra avuta negli ultimi due anni: siamo pronti a essere l’anello finale della filiera per la gdo. Con Selex, ad esempio, la certificazione per il marchio è arrivata a ridosso di fine anno e partiremo con i nuovi imballi i primi di marzo. Per noi è l’acquisizione di un grande marchio nazionale.

Per Berlino l’azienda ha annunciato un nuovo progetto sul residuo zero con Evergreen Group e la presentazione di un’indagine di mercato al riguardo. Di cosa si tratta?

Evento L'Inalata dell'Orto a Fruit Logistica
Evento L’Insalata dell’Orto a Berlino

È un progetto che riguarda tutta l’ortofrutta cui teniamo molto, nato da pochissimo, e che potrebbe essere interessante anche per dei partner della distribuzione.  Contenuto top secret, l’appuntamento è per il 7 febbraio alle ore 16 nello stand de L’Insalata dell’Orto (Hall 4.2 – B-02).

Nell’attuale situazione inflattiva il residuo zero è ancora un driver d’acquisto?

Assolutamente sì. La certificazione residuo zero avvicina il consumatore e comunica in modo semplice e chiaro la sua prerogativa. Con il bio, soprattutto per alcune referenze, si è fatto percepire un differenziale di prezzo elevato rispetto al convenzionale, rivolgendosi così prettamente al consumatore alto spendente. Il residuo zero potrebbe invece ampliare questo target, dando sempre importanti garanzie sulla qualità del prodotto.

Disciplinarlo a livello Ue non sarebbe d’aiuto?

Sara Menin (Insalata dell'Orto)
Sara Menin

Sarebbe auspicabile. Almeno in Italia servirebbero standard di certificazione uguali per tutti. Questo a tutela dei consumatori: le istituzioni italiane devono darsi da fare perché il mercato sta dando segnali rilevanti. Noi facciamo moltissimo export. In Francia e Spagna il residuo zero va avanti velocemente, grazie alla spinta dei governi di quei Paesi. In Italia stiamo a vedere.

Sono già cominciati i lavori di ampliamento a Mira per lo stoccaggio della materia prime e le nuove aree movimentazione prodotto?

Sì, per metà anno saremo già a buon punto. Abbiamo avuto un 2023 molto positivo e la proprietà ha deciso di investire nuovamente per continuare a crescere anche nel 2024.

Ci saranno per San Valentino e Pasqua altri esperimenti innovativi, limited edition, come con Dolcetto Scherzetto per Halloween? Che riscontro ha avuto?

È stato un esperimento interessante, uno dei pochissimi esempi di implementazione nell’ortofrutta di un palbox ricorrenza. Per San Valentino non ci saranno progetti sui fiori eduli, perché ci sono pochi fiori rossi e nel momento in cui vengono disidratati diventano viola scuro. È anche un periodo freddo, nonostante le nostre serre siano riscaldate. Per Pasqua invece proporremo qualcosa: è il momento di massima fioritura e queste referenze possono esprimere una grande originalità.

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