G.R. Gamberini: Oxir, la rivoluzione dell’ozono in agricoltura  #vocidellortofrutta

L’azienda bolognese, in partnership con Met, ha sviluppato il progetto Oxir una macchina per trattamenti con acqua ozonizzata a residuo zero per il contrasto alle malattie fungine, come racconta l’Ad Luca Gamberini. Svariate le applicazioni in pre-raccolta, dai frutteti ai vigneti. I test in corso su quarta gamma in serra e basilico in campo

Utilizzo di Oxir, acqua ozonizzata
L'utilizzo di Oxir in campo

G.R. Gamberini, nata a Bologna alla fine degli anni 60, è conosciuta in tutto il mondo grazie alla produzione di macchine agricole, espressione del più autentico made in Italy. Dagli atomizzatori destinati ai frutteti di grandi estensioni, ai nebulizzatori a basso volume per il trattamento dei filari di vite, fino agli impianti per diserbo professionale. Fiore all’occhiello le impolveratrici pneumatiche, con la gamma più completa sul mercato, con capacità da 25 a 600 kg. Ma le nuove frontiere sono rappresentate dalle innovative macchine ad acqua ozonizzata, grazie alla partnership con Met, società bolognese specializzata nella progettazione di generatori a ozono. Il progetto Oxir, finanziato dal programma di ricerca e innovazione Horizon 2020, è una macchina per trattamenti con acqua ozonizzata a residuo zero, progettata per garantire risultati importanti e sostenibili nella lotta delle malattie fungine come peronospora, botrite e oidio. Luca Gamberini, amministratore delegato dell’azienda, ci spiega l’innovazione.

Perché una tecnologia che utilizza ozono e per quali scopi?

Luca Gamberini Ceo di G.R. Gamberini
Luca Gamberini amministratore delegato di G.R. Gamberini

Met è un’azienda di San Lazzaro di Savena che negli anni ha sviluppato la tecnologia dell’acqua ozonizzata per svariate applicazioni, soprattutto in campo biomedicale. Da lì, attraverso il nostro contatto, è passata all’agricoltura: l’ozono è tra i più potenti fungicidi biologici presenti in natura. Siamo tra i primissimi a usarlo in campo: in agricoltura si usava per il post-raccolta, per sanificare le celle frigorifere, cantine. Non si era mai pensato di usarlo per il pre-raccolta su frutta, ortaggi e quarta gamma. Diverse aziende in contemporanea con la nostra ricerca stanno utilizzando questa tecnologia, Usa e Spagna soprattutto: in Italia siamo tra i primi ad avere intrapreso questa strada. Alcune soluzioni ideate con Met sono già state brevettate.

Che risultati danno le prime sperimentazioni il progetto Oxir: la tecnologia a ozono è adatta per la serra o in campo aperto e per quali colture?

Oxir, nome che abbiamo dato a questa tecnologia applicata all’agricoltura, è un progetto da 2,5 milioni di euro finanziato al 70% dal programma Horizon dell’Ue. Sono in corso diverse sperimentazioni con Agri 2000 che si occupa della raccolta dei dati scientifici. Attualmente sono state testate soprattutto la quarta gamma in serra, basilico in campo aperto e vigneti. In relazione all’alto costo dell’attrezzatura si è pensato di dare priorità alle colture che danno più margini operativi.

Una tecnologia a residuo zero: si potrà usare sia per il bio che per la produzione residuo zero certificato?

Assolutamente, è a residuo zero. Parte del progetto finanzia anche la certificazione e la richiesta dell’aggiornamento della legislazione italiana ed europea sul bio. Possiamo vendere in quasi tutto il mondo le nostre macchine che sono riconosciute ‘organic’: in Italia ancora non si potrebbero utilizzare per il bio anche se sono a residuo zero.

Come è calcolato il risparmio di 6 mila euro all’anno, grazie alla riduzione delle sostanze chimiche e della manodopera?

La tecnologia Oxir può essere usata per diverse colture
Oxir può essere usata per diverse colture

È uno studio ipotetico sulla base di quanto investe un’azienda con una certa superficie di serre. Per un vigneto di 30 ettari il risparmio anno è maggiore: di alcune decine di migliaia di euro. L’attrezzatura viene ripagata al primo anno di utilizzo, visto che i trattamenti fungini sono costosi e si fanno ripetutamente. Abbiamo due tipi di macchine: quella fissa, un generatore di acqua ozonizzata che può essere collegata ad accessori; quella mobile, una sorta di nebulizzatore, che può essere usata in serre e colture a campo aperto, ma anche per frutteti e vigneti. La discriminante è il rendimento della macchina: speriamo che in futuro venga normata anche la qualità del prodotto.

 

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