Pomodoro di Pachino Igp sempre più “green”

Un nuovo packaging totalmente biodegradabile che prevede l’impiego di una copertura con film PLA, materiale biodegradabile al 100% ricavato dal mais, fonte naturale, rinnovabile annualmente e non petrolifera. Il Consorzio del pomodoro di Pachino Igp continua nel suo percorso green e da oggi confeziona il suo prodotto tenendo in considerazione sia la funzionalità, sia l’impatto ambientale legato alla produzione, all’utilizzo e allo smaltimento del materiale con cui è prodotto.

Il nuovo packaging del pomodoro rigorosamente di Indicazione geografica protetta è in materiale misto di cartone completamente compostabile ed è stato ritenuto idoneo al confezionamento sia del ciliegino, sia del datterino da 300 grammi, oltre che del pomodoro costoluto da 350 grammi. L’Aticelca, Associazione tecnica italiana per la cellulosa e la carta, ne ha autorizzato l’utilizzo con la dicitura e l’icona “Riciclabile con la carta – Aticelca® 501”.

Non solo il pack, è sostenibile l’intero processo produttivo

“Riteniamo che il maggiore costo dell’imballaggio rispetto a quelli tradizionali in PET – commenta Salvatore Lentinello, presidente del Consorzio di tutela del pomodoro di Pachino Igp – sia giustificabile per i consumatori vista la sempre più diffusa sensibilità green legata alla tutela dell’ambiente. La stessa sensibilità che ci ha spinti a velocizzare, con largo anticipo, il rispetto delle ultime indicazioni dell’Unione europea che, entro il 2021, prevedono di proibire l’utilizzo della plastica monouso”.

“Da tempo il Consorzio è impegnato nella sostenibilità adottando precisi criteri di produzione – prosegue Sebastiano Barone, direttore del Consorzio – e impiegando rigorosi protocolli di coltivazione integrata secondo le indicazioni del disciplinare di Produzione integrata della Regione Sicilia per ridurre l’impatto ambientale”.

Il disciplinare dell’Igp di Pachino esclude, ad esempio, la possibilità di utilizzare sostanze chimiche e ormonali per l’impollinazione dei fiori ma, grazie al Bombus terrestris liberato in serra, prevede l’obbligo di quella fisica e/o entomofila. Questo al fine di assicurare non solo un prodotto di qualità eccellente, ma anche la massima sicurezza alimentare. Numerose aziende facenti parte del Consorzio hanno poi già attivato l’adesione al Sqnpi, ovvero il Sistema di qualità nazionale produzione integrata, che consente la loro certificazione con un marchio che si andrà ad aggiungere a livello comunitario a quello dell’Igp.

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