Ben-essere, easy to use, ecologico, eticamente sostenibile e naturale. Sono questi i nuovi driver dei consumi, gli stessi che si prevede faranno aumentare del 7,5% anche i volumi delle insalate di IV gamma nel 2020.
E’ quanto emerso dal convegno “Vegetable Innovation Lab. L’evoluzione del consumo dei vegetali” organizzato in collaborazione con Fresh Point Magazine e New Business Media che si è tenuto nella terza giornata di Cibus Tec, il Salone delle tecnologie in programma fino a domani alle Fiere di Parma.
Comparti relativamente piccoli in valore assoluto – le insalate di IV gamma esprimono vendite a volume del 3% nel confronto con le orticole fresche, mentre i surgelati vegetali non superano l’8% –, ma il trend attuale e le sue prospettive di sviluppo in proiezione al 2020 mostrano un andamento particolarmente positivo, con le insalate già lavate e tagliate in ulteriore rialzo atteso del 7,5% nei prossimi 5 anni.
Dallo studio presentato da SgMarketing in occasione dell’evento è emerso inoltre che, concentrando l’attenzione solo sull’ intero comparto in relazione ai canali retail, nel periodo agosto 2014 – 2016 lo scenario degli acquisti domestici si è modificato: sia per la IV che per la V Gamma si è assistito ad un incremento a volume più intenso nel 2015, +6,4% e +8,2%, che è andato a ridursi nel 2016: solo +0,3% per la IV Gamma, +2,1% per la V Gamma, così da raggiungere un mercato di 90mila e di 10.500 tonnellate in un caso e nell’altro (fonte: Ismea-Nielsen, Consumer Panel). A valore, la crescita si conferma nei due ultimi anni nel comparto di V Gamma, mentre gli ortaggi di IV Gamma mostrano nel 2016 un lieve decremento.
Ma quali sono state le determinanti delle traiettorie di sviluppo disegnate da IV e V gamma negli ultimi due anni?
Sicuramente l’allargamento della base clienti (le famiglie acquirenti il prodotto), verificatosi sia nel 2015 che nel 2016, a cui si somma nel primo anno anche un aumento della frequenza d’acquisto e dell’acquisto medio per atto. Due indicatori che, però, mostrano poi una dinamica flessiva o di stazionarietà nel 2016. È, in particolare, la diminuzione dell’acquisto medio per atto, dovuta ad una rinnovata attenzione delle famiglie al contenimento degli sprechi domestici in un quadro economico non esaltante, la principale causa di rallentamento dello sviluppo del mercato nel 2016. In questo quadro le criticità, ma al tempo stesso le potenzialità prospettiche, si annidano nella penetrazione ancora oggi ridotta, soprattutto per la V Gamma – solo il 24% delle famiglie italiane ha acquistato almeno una volta prodotti di V Gamma nell’ultimo anno, contro il 77% rilevato per la IV Gamma – e nella bassa frequenza d’acquisto: 1 atto, in media, ogni 3 settimane per la IV Gamma; 1 atto ogni 3 mesi e ½ per la V Gamma.
In questa cornice, le maggiori spinte innovative si concentrano nelle zuppe, nella gamma dei freschi pronti a base vegetale (ovvero burger, primi piatti, contorni complessi quale il purè, flan), così come nella V Gamma nei liquidi di frutta.
Il canale discount ha mostrato un rimbalzo del 18,2% negli acquisti degli ortaggi di IV gamma nell’anno che termina ad agosto 2015 che lo porta a detenere il 14% del segmento.
Scarica le presentazioni dei relatori :
CAPIRE I CONSUMI, Roberta Paltrinieri
FRESH-CUT TRENDS IN USA: L’ESPERIENZA DI TURATTI NORTH AMERICA, Alessandro Turatti
IV GAMMA: PROSPETTIVE E OPPORTUNITA’ NEL MERCATO CHE CAMBIA, Raffaello Bernardi