Un progetto di tracciabilità della filiera che mette al centro il socio agricoltore. È l’innovazione targata Valfrutta e realizzata sulla pesca 100% italiana che si racconta con il QR Code.
Il presidente di Conserve Italia, Maurizio Gardini: “Il progetto può essere implementato anche su altre categorie di prodotti”
Sono più di trenta le aziende agricole, socie delle cooperative di Conserve Italia, attualmente coinvolte nel progetto di tracciabilità delle pesche, presenti prevalentemente in Romagna. Il progetto coinvolge in questa prima fase le confezioni di pesche in pezzi Valfrutta, sia in vetro che in barattolo di latta.
“Vogliamo rendere la filiera agricola cooperativa sempre più trasparente -spiega Pier Paolo Rosetti, direttore generale di Conserve Italia-. I consumatori potranno ora conoscere già sul punto di vendita, nel giro di pochi istanti, la storia che si cela dietro le singole referenze, dall’agricoltore che ha prodotto quella frutta a tutte le informazioni sull’azienda agricola, la varietà, il periodo di raccolta, lo stabilimento e la data di lavorazione”.
“Il mercato chiede sempre più garanzie sull’origine delle produzioni alimentari -aggiunge il presidente di Conserve Italia, Maurizio Gardini-. Con questo progetto di tracciabilità delle pesche intendiamo fare un salto ulteriore: al centro di tutto c’è il socio agricoltore, vogliamo raccontare al consumatore anche chi le ha coltivate, di quale varietà si tratta e quando sono state lavorate. Siamo convinti che possa essere implementato anche su altre categorie di prodotti. Mettere al centro il socio equivale a valorizzare la nostra filiera corta”. Conserve Italia ha anche recentemente promosso il lancio di una nuova linea di frutta in pezzi senza zuccheri aggiunti, sempre a marchio Valfrutta.