Verifiche investigative nelle cooperative agricole del Trentino che operano nel sud Italia

Sant'Orsola ha dichiarato la completa estraneità alle attività oggetto delle attenzioni investigative in corso

Il nuovo stabilimento di Sant'Orsola, situato a Pergine Valsugana (Trento), in frazione Cirè, all'interno del Villaggio dei Piccoli Frutti

La cooperativa trentina Sant’Orsola, che produce e commercializza piccoli frutti, è stata interessata nei giorni scorsi da verifiche investigative della Guardia di Finanza di Trento per conto della Procura distrettuale antimafia in merito a possibili attività riconducibili a strutture associative di stampo mafioso in Trentino.

In una nota la cooperativa trentina ha dichiarato la completa estraneità alle attività oggetto delle attenzioni investigative in corso, che secondo gli ultimi aggiornamenti sembrano ora rivolgersi verso un altro settore.

C’è da dire che al momento il fascicolo aperto dagli inquirenti è a carico di ignoti e non riguarda specificatamente la realtà cooperativa trentina.

L’espansione al Sud delle società cooperative agricole trentine

Negli ultimi anni, importanti società cooperative agricole con sede legale in provincia di Trento, tra cui appunto Sant’Orsola, hanno aperto diverse sedi operative in regioni del sud Italia, come Sicilia e Calabria.

In particolare, le politiche di espansione commerciale di Sant’Orsola hanno riservato a queste due regioni l’attenzione maggiore, in quanto potevano rispondere favorevolmente alle necessità di destagionalizzazione della produzione -grazie ad una maggiore disponibilità del prodotto lungo l’arco dell’anno- e di ampliamento del portafoglio prodotti, altrimenti limitato alle sole produzioni regionali.

È bene precisare però che Sant’Orsola non detiene proprietà o terreni in queste regioni, ma si avvale di soci conferitori – almeno 40 degli 800 attuali sono in Sicilia – che le permettono di andare sul mercato con un prodotto di qualità in ogni periodo dell’anno.

Il comunicato della Procura distrettuale antimafia di Trento

In un comunicato stampa congiunto della Procura distrettuale antimafia presso il Tribunale di Trento e del Comando della Guardia di Finanza di Trento diffuso nella giornata di mercoledì 9 ottobre, si apprende che la Guardia di Finanza “ha effettuato numerose perquisizioni presso la sede di società del Trentino e della Sicilia, considerate tra le principali cooperative agricole italiane che operano nel settore della produzione e commercializzazione dei vini e dei piccoli frutti”.

“Le ragioni di questa operazione -prosegue il comunicato- sono fondate su gravi indizi che hanno denotato una infiltrazione di Cosa Nostra, effettuata attraverso il riciclaggio di beni, terreni e fornitura di merce da parte della criminalità organizzata di stampo mafioso siciliana. La Procura e la Guardia di Finanza stanno compiendo indagini per accertare i responsabili del riciclaggio, il loro coinvolgimento eventuale in associazioni per delinquere di stampo mafioso, a tutela degli imprenditori trentini virtuosi che, inconsapevoli dell’infiltrazione predetta, operano nell’ambito della produzione di vino e di piccoli frutti”.

Solidarietà dal mondo cooperativo trentino, in particolare dalla Federazione Trentina della cooperazione unica associazione di categoria in provincia di Trento, nei confronti delle cooperative interessate dall’azione investigativa tra cui appunto Sant’Orsola.

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