Ondata di maltempo, gravi danni nei campi del ferrarese

Nubrifragi con forti raffiche di vento pongono a serio rischio il lavoro nei campi, nel ferrarese ingenti danni nei frutteti dell'azienda agricola Volpin

Si è abbattuta sulla nostra penisola tra mercoledì 17 e giovedì 18 agosto una forte perturbazione che ha causato enormi danni nei campi nelle regioni dell’Italia di Centro Nord, dalla Liguria e Toscana all’Emilia Romagna. I cambiamenti climatici continuano a influire sulla regolare attività nei campi: dalla siccità alle gelate fuori stagione ai nubifragi  estremi accompagnati grandinate e da trombe d’aria, che sono il peggior nemico dell’agricoltura.

5 ettari pesantemente colpiti per l’azienda agricola Volpin

Nel campo della frutticoltura i danni sono stati ingenti, come ci spiega Sonia Volpin dell’omonima azienda agricola di famiglia Riccardo Volpin, con circa 30 ettari di frutteto nel ferrarese: “Abbiamo avuto danni per almeno 250mila euro in 5 ettari dei nostri frutteti, le forti raffiche di vento che hanno superato i 100 km/h hanno piegato a terra le reti anticimice e antigrandine e le nostre piante. Avevamo appena aderito a un bando della Regione Emilia Romagna e investito in strumenti per far fronte alle gelate, che in passato avevano colpito pesantemente le nostre coltivazioni di mele Pink Lady e oggi ci troviamo a far fronte e un nuovo evento calamitoso”.

La conta dei danni di Cia Ferrara

In particolare mercoledì 17 agosto sono state colpite le zone di Bondeno e Boara, dove, oltre ai danni alle abitazioni civili e alla viabilità, si sono registrati problemi consistenti ed estesi alle colture. “Mancavano davvero pochi giorni alla trebbiatura del mais, una delle poche colture ancora in piedi -spiega Stefano Calderoni, presidente di Cia- Agricoltori Italiani Ferrara- ma i nubifragi accompagnati da fortissime raffiche di vento hanno spezzato le piante e fatto cadere le pannocchie che a terra diventano impossibili da raccogliere con la mietitrebbia. In queste ore ci sono stati segnalati problemi anche al girasole, al riso e ai frutteti dove le varietà di pere autunnali, in primis l’Abate, sono cadute dagli alberi per il forte vento, così come le mele. Non sono mancate le grandinate che sono arrivate improvvise e a macchia di leopardo e hanno danneggiato i frutti in piena maturazione. Ai danni colturali si aggiungono quelli strutturali agli edifici ad uso agricolo, dai capannoni ai fienili, fino agli impianti fotovoltaici sui tetti e a terra”.

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