California Prunes, nuovo brand per le prugne della California

Il nuovo logo spinge a un consumo quotidiano per i benefici nutrizionali

Il logo del nuovo brand, California Prunes, enfatizza i benefici nutrizionali delle prugne della California. E invita a un consumo quotidiano
Il logo del nuovo brand, California Prunes, enfatizza i benefici nutrizionali delle prugne della California

California Prunes  è il nuovo brand per la filiera delle prugne della California, rappresentata dal California Prune Board, consorzio che riunisce 800 coltivatori e 28 confezionatori. Un nuovo marchio che rappresenta al meglio la qualità premium delle celebri prugne, come sottolinea Joe Turkovich, chairman del California Prune Board.

Non solo piacere: le prugne della California fanno bene a intestino, cuore e ossa

California Prunes sono un prodotto che fa bene non solo all'intestino, ma anche a cuore e ossa
California Prunes sono un prodotto che fa bene non solo all’intestino

Prunes. For life: il design del nuovo logo enfatizza la leadership del prodotto ed esalta le proprietà benefiche delle prugne della California. “Il nuovo brand del California Prune Board trasforma le prugne da cibo consumato occasionalmente a un piacere quotidiano: le prugne della California fanno bene all’intestino, al cuore e alle ossa – afferma Donn Zea, executive director del California Prune Board –.

La salute dell’intestino è un tema che è divenuto sempre più importante. Studi clinici dimostrano che mangiare 5 o 6 prugne al giorno è di aiuto per mantenere sane le ossa – fa notare –. Una ricerca di mercato ha dimostrato come l’unica barriera che impedisca alle persone di mangiare più prugne è semplicemente la necessità di una maggiore consapevolezza dei benefici nutrizionali correlati”.

Le prugne della California vengono spedite in più di 60 Paesi in tutto il mondo.  Il nuovo brand verrà integrato in maniera più estesa anche in altri mercati, tra cui gli Stati Uniti, Canada, Europa, Giappone, Cina, e Corea del Sud.  “La California – sottolinea Donn Zea – ha investito in processi di coltivazione e controlli sulla qualità di alto livello, in parallelo con ricerche nutrizionali e sul raccolto. Tutto questo impegnandosi contemporaneamente nell’agricoltura sostenibile e in condizioni di lavoro etiche”.

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