La mela rossa di Cuneo Igp si racconta in un’app

È una denominazione “giovane” (la certificazione è arrivata nel 2013, dopo un lungo iter) che deve farsi conoscere ai consumatori italiani come prodotto tipico e di qualità. Per farlo mela rossa Cuneo Igp punta sul web e le nuove tecnologie. Dopo l’apertura di una pagina Facebook che ormai ha superato i 15.300 like, è ora la volta dell’app Melappunto: realizzata in collaborazione con l’assessorato Agricoltura caccia e pesca della Regione Piemonte, rappresenta una vera propria guida al territorio dei 46 Comuni tra le province di Cuneo e Torino dove nasce questa mela. Il punto di forza sono le video-ricette elaborate da 50 chef con la mela rossa di Cuneo Igp e altri prodotti tradizionali che fanno parte del paniere del made in Piemonte.

Il lancio di Melappunto rientra in una precisa strategia di comunicazione, finalizzata a far conoscere questa mela 100% italiana e a rimarcarne il legame con il territorio: due elementi considerati fondamentali per conquistare un consumatore confuso, che cerca prodotti sicuri e di origine certificata (meglio se nazionali). Il rilascio della app coincide, poi, con il primo vero anno di presenza della mela rossa Cuneo Igp sul mercato. Nell’annata 2013/2014 la certificazione Igp è arrivata a marzo, a ridosso dell’inizio della campagna agraria, quando i contratti commerciali erano già stati firmati. E così nemmeno l’1% della produzione (pari a 209,44 tonnellate) è riuscito a ottenere il bollino consortile per tempo, mentre il grosso del raccolto è uscito dalla filiera a denominazione d’origine, ceduto a intermediari e ad aziende non certificate o venduto senza la marchiatura Igp.

Una situazione anomala destinata a non ripetersi. «Quest’annata si è aperta sotto buoni auspici e tutto fa ben sperare che si possa andar nella direzione della valorizzazione delle produzioni di qualità e dare un ottimo prodotto ai consumatori», spiega Domenico Sacchetto, presidente del Consorzio per la valorizzazione e tutela della mela rossa Cuneo Igp. La campagna 2014/2015 registra un aumento del 2% delle aziende produttrici (arrivate a 197, cui si aggiungono 4 intermediari e 6 condizionatori), un incremento della superficie (l’anno scorso pari a 900 ettari) e quindi della produzione certificata e l’entrata in funzione di un nuovo magazzino condizionatore. «Inoltre gli uffici commerciali hanno potuto proporre la nostra mela sin dall’inizio della campagna, consolidando l’accoglienza positiva ricevuta nel 2013, in particolare nella gdo», aggiunge Sacchetto. L’anno scorso la distribuzione moderna ha acquistato oltre il 95% delle mele certificate, realizzando il 93,5% dei 235,3 milioni di euro di fatturato.

Il grosso della produzione è rappresentato da Gala e Red Delicious, a cui si affiancano Braeburn e Fuji, in un mix di varietà che copre praticamente tutto l’anno commerciale.

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