Orto di Nemo, il basilico superfood è subacqueo

Viene coltivato in biosfere sottomarine fino a 10 metri di profondità. L’Università di Pisa ha certificato che sviluppa maggiori antiossidanti e aromi rispetto a quello prodotto sulla terraferma

Con il progetto Orto di Nemo il basilico cresce in biosfere di metacrilato, poste a quasi dieci metri di profondità nel Mar Ligure, vicino a Noli
Con il progetto Orto di Nemo, il basilico cresce in biosfere di metacrilato, poste a quasi dieci metri di profondità nel Mar Ligure

Il basilico coltivato nelle biosfere sottomarine dell’Orto di Nemo, tra i 6 e i 10 metri di profondità al largo delle coste liguri, è più aromatico e ricco di sostanze antiossidanti rispetto a quello che cresce sulla terraferma. La conferma arriva dall’Università di Pisa, Dipartimenti di Farmacia e Scienze Agrarie, Alimentari e Agroambientali, che ha condotto le analisi sul prodotto.

Le condizioni di minor luce producono più polifenoli, clorofille, carotenoidi e metil-eugenolo

Il progetto Orto di Nemi è stata presentato all’Expo
Orto di Nemi è stata presentato all’Expo

Dalle analisi è emerso che il basilico coltivato nelle biosfere, a causa della minor luce che riceve, è più ricco di polifenoli, clorofille e carotenoidi. E contiene più metil-eugenolo, sostanza che conferisce l’aroma caratteristico del basilico genovese.

“Un ecosistema così diverso da quello terrestre per pressione, luce e umidità influenza la crescita delle piante, ma anche la loro composizione in termini di metaboliti primari e secondari” ha sottolineato la professoressa Luisa Pistelli del Dipartimento di Farmacia dell’Università di Pisa.

L’Ateneo pisano è uno dei partner scientifici dell’Orto di Nemo, un progetto partito nel 2012 e promosso da Mestel Safety (Gruppo Ocean Reef), società che si occupa di strumentazioni subacquee. L’innovativa tecnica brevettata a livello internazionale, che ha avuto una vetrina nel Padiglione Italia dell’Expo di Milano, è stata ideata dall’ingegnere Sergio Gamberini, titolare dell’azienda.

La tecnica ideata dalla società Mestel Safety, che ha condotto sperimentazioni con altre coltivazioni: dall’insalata alle fragole, ai pomodori 

L'irrigazione avviene per condensazione dell'aria delle biosfere sulle pareti
L’irrigazione avviene per condensazione dell’aria

Il basilico studiato è coltivato su mensole (dalle 65 alle 95 piantine) poste  all’interno di biosfere di metacrilato (una specie di plexiglas) di alcuni metri di diametro e immerse al largo delle coste liguri di fronte a Noli, tra i 6 e i 10 metri di profondità. Si tratta in sostanza di serre sottomarine trasparenti riempite di aria, che condensa lungo le pareti come acqua dolce: perfetta per l’irrigazione e a costo zero.

Tra gli altri vantaggi, non si consuma energia e non c’è bisogno di pesticidi. Le piante in queste particolari condizioni subiscono un’accelerazione di crescita: bastano meno di 48 ore per lo sviluppo. Oltre che sul basilico, Mestel Safety ha sperimentato coltivazioni di insalata, zucchine, pomodori, fragole, piselli ed erbe aromatiche.

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