In flessione di oltre il 20% la produzione italiana di kiwi

Aggiornate ancora più al ribasso le previsioni iniziali del Cso Italy sulla campagna italiana del kiwi nell'annata 2017-2018

La tecnologia SmartFresh di AgroFresh è utilizzata sul kiwi da 13 anni

Stime ancora più al ribasso per la produzione italiana di kiwi nella stagione 2017-2018. Il Cso Italy ha aggiornato le previsioni che avevano già segnalato un’offerta deficitaria, soprattutto per le forti gelate, in gran parte del Nord Italia, ma anche in una regione importante come il Lazio.

In alcune aree la produzione sarebbe stata compromessa dalla diffusione dell’asfissia radicale, ossia dall’eccessiva presenza di acqua vicino alle radici della pianta, nonchè dalla prolungata siccità estiva.

 

Il Veneto perde più del 45% dell’offerta del 2016

Oggi le nuove verifiche indicano un calo produttivo ancor più consistente. Sono ancora in corso gli aggiornamenti in alcune importanti regioni, ma il calo produttivo a livello nazionale dovrebbe essere superiore al 20% rispetto all’anno precedente. Già nel 2016 la produzione italiana di kiwi verde era stata deficitaria, ponendosi sul livello più basso dell’ultimo quadriennio.

In Veneto l’offerta è stimata inferiore di oltre il 45% rispetto al 2016; in Emilia Romagna, dove soprattutto la siccità estiva ha ostacolato il regolare sviluppo dei frutti, attualmente la produzione sembra attestarsi attorno ad un -10% sul 2016, rispetto alla prima stima che vedeva una produzione più simile all’anno passato.

Si conferma poi un forte danno da gelo in Piemonte che porta il calo produttivo più prossimo al –30%, così come in Lazio, dove ci si attende una flessione importante, che confermerebbe il -30% sul 2016.

Le produzioni del Sud Italia, che si presentano quest’anno più vicine alla norma dopo il deficit produttivo del 2016, sembrano compensare solo in parte le forti perdite nelle regioni del centro nord Italia.

 

Offerta in calo del 40% rispetto al quadriennio 2013-2016 

Il livello produttivo di kiwi verde previsto per quest’anno andrebbe a porsi sul -40% rispetto alla media del quadriennio 2013-2016 e addirittura sul -50% rispetto al potenziale che il nostro paese è in grado di esprimere, così come è successo nel 2015.

Secondo il Cso sarrà quindi interessante valutare i dati definitivi, che saranno disponibili entro i primissimi giorni del mese di dicembre e soprattutto verificare la situazione delle giacenze al 30 novembre che, considerato il buon posizionamento del mercato di questo avvio di campagna, aiutato anche dalla minor presenza sui mercati del prodotto proveniente dall’Emisfero Sud, potrebbero mettere in evidenza un ritmo di vendita ancor più attivo di quello degli anni passati.

 

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato iscriviti alla newsletter gratuita.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome