Insufficienti gli 8 milioni per il settore della pera  

Le associazioni di categoria chiedono al ministro dell’Agricoltura ulteriori risorse per scongiurare il rischio azzeramento delle liquidità e di abbandono delle colture

La produzione di pere italiane è da anni in calo a causa del cambiamento climatico e fitopatie
La produzione di pere italiane è da anni in calo

“Non si tratta di urgenza ma di emergenza”. Il Consorzio di Tutela della Pera dell’EmiliaRomagna, il Consorzio UnaPera e l’Organizzazione Interprofessionale Pera si rivolgono nuovamente al ministro dell’Agricoltura per ribadire la necessità di un intervento più massiccio e concertato con la filiera.

Rendere noti tempi e modi di erogazione dei ristori e di quelli futuri

Le associazioni ribadiscono che è fondamentale ricercare ulteriori risorse per consentire di salvare un settore di rilevanza nazionale, pur apprezzando quanto fatto, tra cui il decreto che stanzia ulteriori 8 milioni, ritenuto insufficiente. Si pongono dunque a completa disposizione per un confronto continuo e costruttivo.

“È necessario rendere noti tempi e modi di erogazione dei ristori finora stanziati  -scrivono –  e ipotizzare quelli futuri, per consentire alle aziende coinvolte in questa sciagura -che sta di fatto azzerando la liquidità delle imprese-  di poter programmare la prossima campagna. Il fondato rischio è che buona parte delle aziende intenzionate a portare avanti la pericoltura siano costrette ad abbandonare per non poter far fronte alle anticipazioni colturali”.

 

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