Boom di vendite per Gala e Granny Smith

Continua anche nella seconda parte della campagna commerciale il boom di vendite di mele registrato anche alll’inizio e che, rispetto alla stagione precedente, ha determinato un incremento del +18,4% (+263.730 tonnellate) anche grazie al calo di volumi provenienti dall’Emisfero Sud.

I prezzi si mantengono bassi anche se recuperano le varietà rosse e quelle bicolore.

Le vendite. Volano le vendite nella seconda parte di campagna anche in relazione alla maggiore disponibilità di prodotto sul mercato. «Considerato che – si legge in una nota di Assomela – nella prima decade di maggio normalmente si evidenzia una ulteriore accelerazione delle vendite, sostenute da una domanda molto elevata proveniente dai mercati dell’Est Europa, per fine maggio si presume un completo rientro nella normalità dell’offerta. Viste le dinamiche di decumulo si confida, insomma, che il volume di prodotto aggiuntivo rispetto alla stagione precedente possa essere assorbito già a fine maggio».

Gala e Granny. Sorprendenti le performance di Gala, la cui disponibilità è letteralmente terminata, e – inaspettatamente – anche delle Granny Smith, una varietà che andava molto in Russia e che, nonostante il bando sovietico ha dimostrato di avere trovato uno sbocco alternativo ed altrettanto efficace sul mercato al punto che, nel mese di aprile, questa varietà ha registrato un record di vendite con un incremento del 22% (19mila tonnellate vendute nel mese contro le quasi 16mila dell’anno scorso ). Risultati positivi per questa varietà si leggono anche da una visione d’insieme dell’intera campagna commerciale con 130mila tonnellate complessivamente vendute contro le quasi 87mila dell’anno scorso (+33,6%).

I dati. Ottimi volumi di vendita si trovano per il gruppo Red delicious, con 206.062 tontonnellate collocate al 30 aprile contro le 160.192 del 2014 (+28,6%) e della Fuji con 146.352. vendute rispetto alle 117.683 del 2014 (+24,4%).

Si conferma in ulteriore netto recupero anche la Golden delicious, che con 112.426 tonnellate commercializzate nel solo mese di aprile (+ 24,4% sul 2014) porta il volume totale di vendita da inizio stagione al 30 aprile 2015 a 626.556 contro le 552.405 tonnellate della campagna precedente (+13,4%).

Emisfero Sud. Confermata la tendenza ad una riduzione importante delle mele provenienti dall’Emisfero Sud. Un elemento favorevole determinato sia per la situazione di mercato ancora complessa che per uno sfavorevole cambio euro/dollaro, che tende a ridurre la competitività dei paesi che tradizionalmente importano mele in Europa.

I prezzi. Dopo i crolli dei prezzi della prima parte della campagna commerciale assistiamo ad esso ad un recupero del valore per le qualità rosse come Gala, Red delicious, Braeburn e Fuji, e da aprile anche per varietà bicolore come Morgenduft e Stayman. Particolarmente in sofferenza la Varietà Golden a causa dell’eccesso di offerta.

E sul tema “ribasso dei prezzi” arriva il segnale d’allarme di Assomela che, nella nota odierna, denuncia il rischio di mancata remuneratività per i produttori. «Considerato l’ampio ricorso alla leva “prezzo” – si legge nella nota – , necessaria per sostenere le vendite, pur in previsione di una chiusura di campagna commerciale in recupero, si prospettano liquidazioni ai produttori in molti casi non sufficienti per coprire il costo di produzione. L’obiettivo di questa stagione è quello di collocare tutto il prodotto sul mercato prima della raccolta 2015 a prezzi crescenti, creando una buona base per la partenza della commercializzazione 2015/2016».

Nuovi mercati. La ricerca di mercati più remunerativi stanno spingendo i produttori italiani a guardare a Paesi più lontani, come quelli del Sud-Est asiatico ma i test per verificare se il gioco valga la candela, sono ancora all’inizio. «Abbiamo appena aperto – precisano da Assomela – la trattativa bilaterale con la Cina e consideriamo interessante anche il mercato Indonesiano che presenta ostacoli in qualche modo superabili. Nel senso che quel mercato è basato sulle quote ma, sostanzialmente, è un mercato aperto. Al di là di tutto, però, le considerazioni finali sulle opportunità commerciali in questi mercati, rimango sempre ai produttori».

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