Agroalimentare, 5 parole per affrontare le sfide del post Coronavirus

La fase seguente dell'emergenza potrà essere anche più difficile della prima, in cui il settore agroalimentare e distributivo non si è mai fermato. SGMarketing ha evidenziato 5 concetti su cui puntare

“Quale sarà l’impatto del coronavirus sui comportamenti di acquisto futuri del consumatore? E quali le strade da seguire da parte delle aziende per acquistare valore e sopravvivere alla crisi?” Così SGMarketing, società di ricerca che collabora da vicino con gli eventi delle nostre redazioni, lancia in un post su Linkedin l’hashtag #parolealfuturo per affrontare le sfide che attendono le aziende e la distribuzione nel post Coronavirus. Vediamole.

1. #CONVENIENZA. La crisi economica porterà i consumatori ad una riduzione del potere di acquisto reale; come intercettare tale tendenza in maniera concreta? Quale il ruolo per i brand e quale lo spazio per la private label? Traghettare il consumatore in questa fase interlocutoria obbligherà le aziende del comparto a ripensare formati di vendita e packaging idonei ad intercettare la necessità di ridurre la battuta di cassa senza rinunciare alla qualità.

2. #RASSICURAZIONE. Il consumatore ha bisogno più che mai di ottenere garanzie circa la #sicurezza alimentare: l’origine, la tracciabilità e le certificazioni saranno pertanto elementi da evidenziare sempre più nella comunicazione. In questo contesto l’#italianità ed il #localismo giocheranno un ruolo centrale.

3. #SALUTISMO. Si consoliderà sempre più la tendenza a privilegiare alimenti votati al ben-essere, naturalmente ricchi in vitamine a beneficio del comparto ortofrutta, a partire dal Biologico che ha registrato un vero e proprio boom nel periodo di crisi Covid.

4. #HUMAN TO HUMAN. La comunicazione proposta dai brand dovrà “avvicinare” il consumatore finale proponendogli di aderire a comunità fondate su valori condivisi.

5. #DIGITALE. Smartworking, didattica a distanza, home delivery, click and collect… il digitale è entrato a far parte prepotentemente della vita delle persone. La rivoluzione digitale, già in atto, ha subito un’ulteriore accelerazione trovando in alcuni casi le aziende impreparate. E’ auspicabile dunque attivarsi per riorganizzare la supply chain ponendola al servizio della fase di vendita e trasformandola in un’opportunità addizionale per raggiungere i consumatori comunicando in maniera più efficiente.

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