Tavolo Ortofrutta, necessario un piano strategico

Le associazioni di settore al Masaf hanno presentato proposte su come contrastare la crisi dei consumi. Sotto accusa anche le rigide politiche Ue sul Green Deal

Tavolo Ortofrutta oggi al Masaf
Tavolo Ortofrutta al Masaf

La crisi dei consumi, con la perdita nel 2022 di 500 mila tonnellate di acquisti sul 2021, secondo il report di Cso Italy, la mancanza di manodopera, la siccità, i patogeni, i costi della transizione green: al Tavolo Ortofrutta convocato al Masaf dal ministro dell’Agricoltura e sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, sono arrivati i Cahiers de doléances delle associazioni degli agricoltori e del sistema produttivo che hanno chiesto un piano di sviluppo e promozione e liquidità anche attraverso il Pnrr.

Cia, criticità per pomodoro, uva da tavola e agrumi

Cia-Agricoltori Italiani ha fatto notare come il comparto, pur rappresentando il 25% della produzione agricola nazionale, con un valore di 15 miliardi, sta vivendo una fase di acuta crisi, tra il notevole incremento dei costi di produzione, l’andamento climatico anomalo, la mancanza di manodopera e le emergenze fitosanitarie.

“Le situazioni più preoccupanti si registrano sul pomodoro, sia da mensa che da industria, e sull’uva da tavola -ha detto il presidente Cristiano Fini-, che scontano anche le incertezze sul prezzo riconosciuto alle aziende agricole. Restano, poi i problemi sugli agrumi, che fanno i conti con la concorrenza, a volte sleale, delle produzioni del Nord Africa e della Spagna”.  Si chiede pertanto di dare liquidità al settore e costruire un piano nazionale di sviluppo, puntando sull’aggregazione attraverso le Op.

Tra le richieste avanzate, snellire le procedure burocratiche e rivedere le quote del Decreto flussi per risolvere le problematiche della carenza di manodopera nei campi; implementare la diffusione del progetto frutta e verdura nelle scuole; finanziare progetti di ricerca con l’apertura anche  alle nuove tecniche genomiche; vigilare sulla proposta Ue del nuovo regolamento sugli imballaggi che rischia di aumentare i costi per i materiali alternativi alla plastica.

Alleanza Cooperative Agroalimentari: patate e pere in difficoltà con politiche Ue su fitofarmaci

Con il Coordinatore Ortofrutta, Davide Vernocchi, Alleanza Cooperative Agroalimentari ha puntato il dito contro alcune politiche europee sul tema della transizione green che rischiano di far perdere competitività al sistema. E ha citato l’esempio della risposta positiva della Francia che ha appena avviato un piano di 200 milioni di euro per la filiera.

“Sul settore ortofrutticolo incombono alcuni delicati dossier comunitari, fortemente connotati dal punto di vista ideologico. Andrebbero  a ridurre drasticamente l’utilizzo dei fitofarmaci con il regolamento SUR e a dar vita a una normativa sugli imballaggi che obbligherebbe a offrire ortofrutta fresca nei punti di vendita senza alcun tipo di confezionamento, se di peso inferiore ad 1,5 kg: entrambi avranno un impatto rilevante sulle nostre imprese”.

Tra gli esempi degli effetti negativi, il dimezzamento della produzione delle patate in Italia, che in 15 anni è passata da 70 mila ettari ai 30 mila previsti per l’attuale campagna e il drastico calo produttivo di produzioni come le pere.

Investimenti per la logistica nel settore dei Mercati sono stati chiesti da Massimo Pallottini, presidente di Italmercati, nel suo intervento al Tavolo Ortofrutta, che ha parlato di “un necessario salto di qualità nella programmazione per realizzare in tempi brevi un sistema efficiente dell’ortofrutta”.

Fruitimprese, bene il primo passo

Il calo ingiustificato dei consumi, la reperibilità e il costo della manodopera, le proposte europee in tema di Green Deal sono state anche al centro dell’intervento di Marco Salvi, presidente di Fruitimprese. Per l’associazione nazionale delle imprese ortofrutticole si è trattato di “un primo passo importante”. L’Amministrazione, fa sapere, ha risposto alle sollecitazioni della filiera con “un piano di azione ben congegnato che pone al centro una strategia di comunicazione istituzionale per il rilancio dei consumi ma anche il coinvolgimento delle imprese in un processo di condivisione delle scelte che farà leva sulla creazione di tavoli interministeriali ad hoc per le numerose problematiche che affliggono il settore”.

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