Le strategie anti-embargo del settore F&V russo

Un nuovo cluster agricolo, prezzi congelati, nuove 40 aziende agricole di prossima apertura e creazione di 35 nuovi megastore alimentari nei prossimi 5 anni. Ecco come – secondo quanto riferisce l’Ice di Mosca – il settore ortofrutticolo russo reagisce all’embargo economico conseguente alla crisi Ucraina.

Progetto Magnit. Si comincia con l’annuncio di Magnit, la più grande catena gdo in Russia, che ha programmato, nei prossimi 10 anni, di realizzare 40 aziende agricole a Krasnodar per il rifornimento dei propri punti vendita. Le nuove produzioni di frutta e verdura andranno ad arricchire le attuali forniture che riguardano 600 tonnellate di pomodori, 15 000 tonnellate di cetrioli e 2 milioni di pezzi di verdure che fino ad oggi vengono prodotte per Magnit dall’azienda agricola Zelenaya Linia posseduta al 100% dal colosso russo.

Il piano di espansione, secondo quanto annunciato dal direttore generale di Magnit Sergey Galitskiy, prevede di trasformare Zelenaya Linia (che attualmente coltiva circa 40 ettari) nella più grande serra europea ma prevede anche l’acquisizione di TD Holding, uno dei più importanti player nel mercato dei prodotti alimentari in Russia.

«Il consumo, in termini di quantità di calorie – ha scherzato con i giornalisti Galitskiy -, non accenna a diminuire, altrimenti la popolazione comincerebbe a dimagrire. I cambiamenti radicali nei consumi si verificano solo nelle condizioni di forti crisi economiche».

L’inflazione. L’ottimismo dell’azienda che effettivamente ha chiuso il 2014 in maniera brillante con una crescita del fatturato del 34%, però non trova riscontro sull’andamento dell’economia di settore. Secondo i dati diffusi da Rosstat, l’Istituto federale di statistica russo, frutta e verdura sono stati i prodotti che hanno subito, nel mese di ottobre 2014, il maggiore incremento dei prezzi. Se in estate si è registrato addirittura un leggero calo, in ottobre Rosstat i prezzi sono saliti del 9,3% a fronte del +0,8% registrato nei paesi UE. Il tasso di inflazione dovrebbe superare l’8%, nel 2014, più te punti rispetto all’obiettivo e con l’intenzione del governo di farlo rientrare al 4% nel 2017.

L’incremento dei prezzi ha contemporaneamente fatto registrare una contrazione dei consumi. In quasi in tutte le regioni russe e in tutti i canali di vendita al dettaglio lo scontrino medio nel mese di settembre è calato. A Mosca, nel mese di settembre, lo scontrino medio è diminuito dello 0,9% rispetto ad agosto. A San Pietroburgo la riduzione è stata dell’1,4%. In controtendenza, nella regione Centrale e in quella del Volga, non calano i consumi.

La strategia O’Key. La soluzione proposta dal gruppo O’Key, uno dei più grossi retailer alimentari russi (che ha appena annunciato l’apertura di 50 nuovi discount), è quella di congelare prezzi in alcuni punti vendita per i primi sei mesi del 2015. La campagna prenderà inizio nella città di San Pietroburgo e nei dintorni della “capitale del nord”, ma i dirigenti della catena stanno pensando di ampliare la geografia dell’iniziativa anche nelle altre regioni russe, qualora i fornitori – che però hanno già manifestato delle perplessità sulla sostenibilità economica di quest’operazione – siano in grado di sostenerla.

Il mega cluster. Tra le novità in cantiere, la realizzazione di un mega cluster agricolo da 200 milioni di dollari ad opera del magnate russo Alexander Klyachin, proprietario del Metropol, storico hotel a 5 stelle della capitale russa, della società di sviluppo KR Property e della catena alberghiera Azimut.

Il cluster agricolo di nuova generazione si estenderà su una superficie di 50,5 ettari di cui 190.000 mq saranno destinati a spazi commerciali, 132.400 mq alle zone retail, 12.600 mq alle vendite di macchinari agricoli, 40 000 mq ai magazzini e altri 5 000 mq alle zone di servizio.

Lo sviluppo di cluster agricoli è una delle principali priorità delle autorità di Mosca, poiché la sicurezza alimentare della capitale russa viene considerata una questione strategica, soprattutto dopo le sanzioni attuate dalla Russia.

Nuovi mega-store. Sfida la crisi, inoltre, Azbuka Vkusa, la catena di supermercati che prevede l’apertura di 35 nuovi negozi per fascia di consumo media e medio-alta, con superficie non inferiore a 2mila mq nei prossimi 5 anni. I nuovi negozi avranno tutti lo stesso format “AV market”, inaugurato lo scorso novembre, e saranno collocati nei sobborghi di Mosca, vicino ai principali flussi logistici della capitale russa. Alcuni punti vendita AV Market saranno costruiti al posto dei supermercati SPAR che Azbuka Vkusa ha acquistato nel giugno scorso.

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