Cia a Mister Prezzi: vigilare su speculazioni nell’ortofrutta

Per l’associazione di categoria alcuni aumenti al dettaglio non sono  giustificabili da problematiche della produzione, come clima e fitopatie

I prezzi nel largo consumo continuano a essere alti, con un'inflazione a doppia cifra
I prezzi nel largo consumo continuano a essere alti

Creare catene del valore sostenibili e più resilienti alle difficoltà come le avversità fitosanitarie, gli effetti del clima, ma anche la carenza di manodopera e la forte concorrenza del prodotto estero. il maltempo ha poi portato a un’offerta minore di prodotto da parte di alcune regioni, che però non è tale da giustificare aumenti dei prezzi al dettaglio. È la posizione di Cia-Agricoltori Italiani, portata alla Commissione di allerta rapida indetta dal Garante per la sorveglianza dei prezzi, Benedetto Mineo.

Su 100 euro destinati all’acquisto di frutta e verdura fresca, solo 6 ne restano al produttore

Cia invita il Governo a rafforzare i controlli per contrastare i fenomeni speculativi. Secondo Cia la crisi in Romagna ha condizionato la produzione, soprattutto sull’offerta di albicocche con una maggiorazione dei prezzi alla produzione che si attesta ora su 1,45 euro/kg, mentre pesche e nettarine oscillano fra 1,15 e 1,32 euro/kg. Colpiti dall’alluvione anche 3mila ettari di coltivazioni di pere e altri 4.200 ettari di kiwi.

Per Cia rimane poi l’annoso problema della ripartizione del valore lungo la filiera. Tuttora, su 100 euro destinati all’acquisto di frutta e verdura fresca, ne restano solo 6 come utile al produttore, contro i 17 euro in capo alle imprese del commercio e del trasporto. Quanto alla flessione ormai storica dei consumi di ortofrutta, l’Associazione chiede di rafforzare le campagne istituzionali di promozione, con particolare riguardo verso i giovani, e di dare un forte impulso a innovazione tecnologica, sviluppo e ricerca, insieme ad accordi migliorativi sulla qualità di filiera.

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