Apofruit, il liquidato ai soci è di 19 milioni di euro

Il valore cala dell’8,5% rispetto al 2019 ma con una perdita di prodotto di oltre il 60% a causa delle gelate primaverili

La Romagna, dove si producono soprattutto pesche, nettarine, albicocche, pere estive e ciliegie, è stata la più colpita dalle gelate
Le drupacee sono i frutti più colpiti dalla pirateria varietale

Apofruit ha presentato ai propri soci la liquidazione delle produzioni estive (pesche, nettarine, albicocche, ciliegie, susine), oltre a un acconto relativo ai prodotti autunno-invernali (kiwi, pere, cachi, uva, mele). I prezzi di liquidazione compensano la consistente mancanza di produzione causata soprattutto dalle gelate primaverili.

Il conferimento nelle diverse stagioni è stato di 1 milione e 600 mila quintali

Il totale del conferimento di Apofruit nelle diverse stagioni  è stato di 1 milione e 600 mila quintali, di cui 400 mila quintali circa composto dai prodotti primaverili ed estivi e 1,2 milioni quintali dal prodotto autunno-invernale. È mancato buona parte del prodotto in Romagna, la più colpita dalle gelate, dove si producono soprattutto pesche, nettarine, albicocche, pere estive e ciliegie; nel Lazio è mancato il 50 per cento di susine, che hanno però avuto buone performance di prezzo.

L’area della Sicilia si è confermata positiva con la sua  produzione tardiva di pesche e nettarine; Puglia e Basilicata, con più di 500 soci produttori (di cui oltre il 30 per cento bio), hanno ottenuto una buona produzione di albicocche ma anche pesche, nettarine, e in parte ciliegie. Di notevole interesse si è confermata la produzione di ciliegie coltivate nelle aree più vocate d’Italia con nuove varietà in produzione dai primi di maggio a metà giugno fino alle produzioni tardive di Trento passando dall’Igp di Vignola. Si è conclusa nel frattempo anche la campagna di raccolta dei kiwi e delle mele e la campagna di commercializzazione dei cachi e dell’uva.

Grazie all’attenta gestione commerciale e organizzativa il liquidato è di poco inferiore a quello dell’anno passato

Mirco Zanelli, responsabile commerciale Apofruit
Mirco Zanelli, direttore Commerciale Apofruit

“Pur a fronte delle gelate – comunica il direttore generale di Apofruit Ernesto Fornari – si è mantenuto il valore del liquidato sui valori del 2019, seppur a fronte di una perdita di prodotto, sempre riferito al 2019, di oltre il 60%”. “Un’attenta gestione commerciale ed organizzativa – aggiunge Mirco Zanelli, direttore commerciale del Gruppo– ci ha consentito di portare il liquidato ai produttori a un valore di 19 milioni e 180 mila euro, di poco inferiore a quello dell’anno passato. Un calo dell’8,5 per cento rispetto al 2019, ma che possiamo considerare un buon risultato se confrontato al calo di oltre il 60% del volume delle produzioni estive”.

Ecco alcuni prezzi di liquidazione delle produzioni emiliano-romagnole che Apofruit ha presentato in occasione delle assemblee: pesche gialle Cat I 82 cent./Kg. per il prodotto convenzionale, mentre il prodotto Bio ha spuntato 97 cent./Kg.; nettarine € 1/Kg. per il prodotto convenzionale e € 1,48/kg. per il Bio; albicocche € 1,40/kg. per il convenzionale e € 1,65/Kg. per il Bio.

 

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