Giuseppe Battagliola, già fondatore de La Linea Verde, lancia Kilometro Verde, startup nell’ambito del vertical farming. “Coltura idroponica e vertical farm possiedono una serie di elementi valoriali e di ecosostenibilità unici -spiega Battagliola-, per questo si sposano perfettamente con la visione e i valori che ho coltivato durante tutta la mia vita. Con questo progetto, vogliamo posizionarci all’interno di una nuova categoria di prodotto”.
Vertical farming
Per fare vertical farming è necessario partire dalla coltura idroponica al chiuso, con superfici per la coltivazione che non sono tradizionalmente orizzontali, bensì verticali. La coltura idroponica permette alle piante di crescere in una soluzione nutritiva. Questa scelta consente di ottimizzare gli spazi, sviluppando un numero maggiore di piantagioni. La vertical farming risponde all’esigenza di risparmio di suolo, considerando anche lo scarseggiare dei terreni coltivabili: nel 2050 si prevede che la quantità di suolo disponibile per le colture diminuirà fino a un terzo rispetto al 1970.
Vantaggi del vertical farming di Kilometro Verde
Riduzione dei consumi idrici, ripristino delle aree urbane, adattamento al cambiamento climatico, ma anche resa maggiore e prodotti di qualità superiore perché derivanti dalla germinazione e non da semi trattati. Questi sono alcuni dei vantaggi del vertical farming, una pratica comunque già in uso da tempo che, però, non ha espresso finora tutto il suo potenziale in particolare per quanto riguarda le fonti energetiche. Al gap risponde Kilometro Verde con Giuseppe Battagliola: la start up, infatti, ha in cantiere un accordo con un distributore di energia per la creazione di un campo solare di 10 megawatt.
Il vertical farming di Kilometro Verde è un esempio di km zero, dove tutto viene coltivato e prodotto all’interno della vertical farm, dalla semina fino all’imbustamento.
