Satelliti e alleanze, la strategia di Zespri contro la moria del kiwi

Zespri ha annunciato il lancio del progetto Remote Sensing in un incontro a Roma a cui hanno partecipato esponenti del mondo agricolo, della ricerca e delle istituzioni

La filiera italiana del kiwi, un’eccellenza nazionale messa in ginocchio dalla “morìa”, guarda allo spazio per salvare le coltivazioni. A Roma, alla presenza di rappresentanti istituzionali italiani e neozelandesi, tra cui il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida e l’ambasciatrice neozelandese Jackie Frizelle, Zespri ha presentato il suo “Innovazione Satellitare e Sostenibilità – Il Piano Zespri per il Futuro del Kiwi Italiano”. L’incontro è stato l’occasione per condividere un percorso di ricerca avanzata e innovazioni sviluppate per contrastare la morìa del kiwi, dalla gestione del suolo all’irrigazione di precisione, fino alle applicazioni di osservazione della Terra.

Remote Sensing per mappare e intervenire sui frutteti di kiwi Zespri in Italia

Come spiegato da Flavia Succi, head of Europe industry di Zespri, la multinazionale neozelandese ha organizzato l’evento per divulgare il suo progetto “Remote Sensing“. Si tratta di “una mappatura satellitare dei nostri frutteti SunGold in Italia”, ha dichiarato Succi, sottolineando come Zespri sia fiera di essere la prima industria a livello italiano ed europeo a presentare un progetto simile. Il contesto è critico. La Kiwifruit Vine Decline Syndrome (Kvds) ha ridisegnato il paesaggio produttivo italiano. I dati sono allarmanti: oltre 8.000 ettari perduti, circa il 30% della superficie coltivata, con un impatto devastante soprattutto sulla varietà a polpa verde. A questo si aggiunge la crescente frequenza di eventi meteo estremi, come siccità e piogge intense.

Marco Salvi, presidente di Fruitimprese, ha ricordato che la morìa è un problema complesso, visto per la prima volta “più di 10 anni fa in Veneto”. Inizialmente attribuito a una cattiva gestione dell’acqua, il problema si è poi spostato in Piemonte e ora “è arrivato anche nell’Agro Pontino”, suggerendo cause più profonde come “l’impoverimento dei terreni”. Il Lazio, uno dei principali areali produttivi, è tra i più colpiti: solo nell’ultimo anno, gli ettari di kiwi verde si sono ridotti del 5%. Anche se la situazione per il kiwi a polpa gialla Zespri SunGold è migliore, gli ettari colpiti sono comunque circa 600, con un danno potenziale stimato in 180 milioni di euro per l’intera filiera. La strategia di Zespri si concentra quindi sull’agire a monte: “prevenzione” e “monitoraggio precoce” per dare ai produttori la possibilità di recuperare il frutteto prima che il danno sia irreversibile.

Dallo spazio al campo: i dati dei satelliti permettono di prendere decisioni mirate

Il cuore del piano presentato è il lancio di “Remote Sensing”. Zespri diventa così la prima azienda frutticola in Italia ed Europa a disporre di una mappatura satellitare completa dei propri frutteti (riferita alle produzioni SunGold). Come ha spiegato Flavia Succi, questa mappatura “ci permette di poter intervenire, se e quando necessario, in maniera proattiva dal punto di vista agronomico, ma anche per quantificare eventuali fisiopatie o problematiche da stress”.

L’obiettivo futuro è chiaro: costruire “gemelli virtuali” dei campi.

Il sistema integra indici e immagini satellitari, analisi di dati storici e stazioni meteo (reali e virtuali) per costruire bilanci idrici e nutrizionali di precisione. Le immagini ad altissima risoluzione (30 cm) permettono di distinguere quasi la singola pianta dal satellite. Questa tecnologia ha già permesso di rispondere in modo quantitativo a una domanda cruciale: “Quanti ettari produttivi sono affetti da moria?”. A questi dati si affiancano quelli della costellazione europea Copernicus, che garantiscono aggiornamenti frequenti ogni 5-10 giorni per azioni agronomiche tempestive

L’alleanza per la sostenibilità

Sia Zespri sia Fruitimprese hanno sottolineato che questa sfida si vince solo con la collaborazione. Flavia Succi ha definito l’iniziativa “un momento di alleanza che mette insieme la parte produttiva, la parte dell’industria (quindi della filiera), le istituzioni e la ricerca”. Marco Salvi ha ribadito la necessità di “mettere in campo la scienza a tutti i livelli”, lodando la collaborazione con istituzioni come il Crea. Zespri ha già investito oltre 1 milione di euro dal 2020 in un programma di ricerca che vede partner come le Università della Basilicata e di Bologna, il Crea-Dc e Plant & Food Research neozelandese. Salvi ha anche menzionato che si sta lavorando su “portainnesti più resistenti, tipo il ‘Bounty’, che stanno dimostrando degli ottimi risultati”.

I numeri dei settore del kiwi in Italia

 

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