Uno studio internazionale (pubblicato sull’International journal of biological macromolecules), cui partecipa l’Istituto di nanotecnologia del Cnr, ha scoperto che la quercetina funge da inibitore specifico per il virus Sars-Cov-2 responsabile del Covid-19. La molecola naturale, un flavonoide, è presente in diversi vegetali e potrebbe essere sintetizzata.
Una sostanza già nota per le proprietà antiossidanti e antinfiammatorie. Lo Ieo l’ha individuata come una delle molecole “smart” in grado “accendere” i geni della longevità
Si tratta, è bene specificare, di uno studio teorico, il frutto di un lavoro di screening eseguito su 150 composti, secondo il quale la quercetina è stata individuata come molecola capace di inibibire il Sars-Cov-2 grazie a un effetto destabilizzante su una delle proteine fondamentali per la replicazione del virus.
“La quercetina ha una serie di proprietà originali e interessanti dal punto di vista farmacologico -spiega Bruno Rizzuti dell’Istituto di nanotecnologia del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Nanotec) di Cosenza, autore della parte computazionale dello studio-. È presente in abbondanza in vegetali comuni come capperi, cipolla rossa e radicchio ed è nota per le sue proprietà antiossidanti, antinfiammatorie, antiallergiche, anti-proliferative”.
Su questa molecola si sono concentrate anche le attenzione del Team Smartfood dello Ieo (Istituto oncologico europeo di Milano) che l’ha individuata come una delle molecole “smart” in grado di indurre modificazioni epigenetiche e “accendere” i geni della longevità. Oltre ai capperi, che in rapporto al peso contengono più quercetina di ogni altra pianta, si trova anche nelle cipolle, scalogno, cipollotti, lattuga, ma anche nel kale e nelle mele. La ricerca potrebbe sospingere il consumo di alcuni vegetali. Durante le fasi acute della pandemia, è aumentato considerevolmente quello di agrumi.