L’Op Terra Orti chiede lo stop dell’embargo russo: danni all’export di ortofrutta per 1,2 miliardi

Emilio Ferrara, direttore dell’Organizzazione dei Produttori del Salernitano, si rivolge alla ministra Bellanova in una lettera aperta: “La fine del blocco una delle misure indispensabili per il rilancio”

Emilio Ferrara, direttore dell’Op Terra Orti
Emilio Ferrara, direttore dell’Organizzazione Produttori Terra Orti

“La fine dell’embargo russo è una delle misure indispensabili per rilanciare il nostro comparto agroalimentare. Chiediamo alla ministra Bellanova di fare in modo di ottenere l’impegno del governo affinché si attivi una trattativa concreta per risolvere le annose questioni tra l’Unione Europea e la Russia che impattano sul settore sull’ortofrutta”. Emilio Ferrara, direttore dell’Organizzazione Produttori Terra Orti, si rivolge così, in una lettera aperta, alla ministra dell’Agricoltura Teresa Bellanova. 

Putin ha esteso l’embargo fino al 31 dicembre 2021: danni in particolare per mele e i carciofi, prodotti particolarmente apprezzati dai cittadini russi

Emilio Ferrara, direttore dell’Organizzazione Produttori Terra Orti e, con la ministra dell'Agricoltura Teresa Bellanova.
Emilio Ferrara e Teresa Bellanova

Era il 7 agosto 2014 quando la Russia, come contromossa alle sanzioni decise dall’Unione Europea dopo l’annessione della Crimea, imponeva il divieto di importazione di prodotti agricoli e generi alimentari provenienti dall’Unione Europea.

“L’ortofrutta in questi cinque anni e mezzo ha subito danni economici per mancate esportazioni in Russia di almeno 1,2 miliardi di euro –-ricorda Ferrara- che invita il ministro a “riprendere il dialogo”. Il presidente russo Vladimir Putin ha infatti, appena esteso l’embargo per ulteriori dodici mesi.  La Russia, pertanto, continuerà a rimanere chiusa all’export di ortofrutta europea fino al 31 dicembre 2021.  “L’agroalimentare italiano è l’unico settore colpito direttamente dall’embargo. E ha portato al completo azzeramento delle esportazioni di frutta e verdura, come le mele e i carciofi entrambi prodotti particolarmente apprezzati dai cittadini russi. Altri competitor extra Ue non colpiti dall’embargo hanno guadagnato ampi spazi nell’export.

Sanzioni economiche riguardanti gli scambi con la Russia imposte nel 2014 e prorogate fino a oggi -conclude- sono totalmente inefficaci allo scopo per cui furono adottate. E in questi cinque anni e mezzo hanno danneggiato esclusivamente l’Ue e in particolare l’Italia. A nome della Organizzazione Produttori che dirigo e, sono certo, dell’intero comparto ortofrutticolo italiano, chiedo ancora il Suo impegno affinché il governo intervenga tempestivamente”.

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