Bonduelle Italia è certificata B Corp

“Vogliamo fare utile in modo utile, pensando anche all’ambiente e all'impatto sociale” sottolinea l’ad Federico Odella. Tra gli obiettivi futuri, l’eliminazione della plastica di origine fossile vergine dai packaging

Federico Odella, ceo Bonduelle Italia, con Ettore Prandini (Coldiretti), Sonia Ricci (Unaproa) e Antonio Salvatore (Op Oasi)
Federico Odella, ad Bonduelle Italia, con Ettore Prandini (Coldiretti), Sonia Ricci (Unaproa) e Antonio Salvatore (Op Oasi)

Bonduelle Italia, già Società Benefit, alza il livello della sostenibilità e comunica di essersi certificata B Corp, con  un punteggio di 90,1 (l’asticella da superare era 80) entrando nell’élite delle società certificate B Lab, circa 200 in Italia e seimila nel mondo. L’annuncio è stato dato nella sede di San Paolo d’Argon, in provincia di Bergamo. “Vogliamo fare utile in modo utile, pensando all’ambiente e all’impatto sociale. L’obiettivo al 2025 è che tutto il Gruppo diventi B Corp: l’Italia è in questo senso capofila” ha sottolineato l’ad Federico  Odella.

Centosessanta milioni di buste d’insalata all’anno

Federico Odella, ad Bonduelle Italia
Federico Odella

I numeri della multinazionale sono imponenti. Ben 170 anni di storia, fondata nel 1853 nel Nord della Francia come distilleria di gin e cereali, presente in oltre 100 Paesi nel mondo, più di 14 mila dipendenti, migliaia di agricoltori partner, 55% di penetrazione come brand awareness (una famiglia su due ha un prodotto Bonduelle in casa), 200 milioni di ricavi, 400 dipendenti, 85% delle materie prime made in Italy. Con 100 milioni di buste d’insalata ogni anno prodotte (le altre 60 milioni arrivano dallo stabilimento di Battipaglia), quella di San Paolo d’Argon è la sede produttiva più grande a livello europea. Una produzione nel segno dell’agricoltura ecologica, efficiente e solidale. “Incentiviamo la transizione vegetale, questa la mission del Gruppo”.

Dal 2024 l’installazione di 2600 pannelli fotovoltaici

Stefania Grazianetti, direttore qualità Bonduelle Italia
Stefania Grazianetti

Il rigoroso protocollo B Corp è strutturato sulla misurazione in cinque aree, con ben 300 domande: governance, lavoratori, territorio, ambiente e clienti. Ogni tre anni è necessaria poi una rivalutazione. “Con l’assessment abbiamo avuto una fotografia della situazione e indicato gli obiettivi, la road map per i prossimi anni -ha ricordato Stefania Grazianetti, direttore qualità, a capo del progetto di certificazione B Corp-. Abbiamo ridotto del 9% i consumi di energia negli ultimi due anni lavorando su ottimizzazione produzione del freddo e sistemi di illuminazione. Da gennaio 2024 installiamo 2600 pannelli fotovoltaici nello stabilimento di San Paolo d’Argon, che permetteranno un’autoproduzione del 12-15% del fabbisogno energetico. Sul tema della decarbonizzazione, abbiamo ridotto in due anni l’emissione di CO2 di quasi il 10%, lavorando su emissioni dirette e indirette: l’obiettivo è arrivare a meno 38% di CO2 al 2035 e meno 30% di quelle legate alla nostra filiera. Concentrandoci sugli sprechi abbiamo poi risparmiato il 12% d’acqua“. Risultati ottenuti con il coinvolgimento di tutti.

“Grande lavoro è stato fatto con i fornitori, con cui abbiamo rapporti anche ventennali, coinvolti nel percorso. Ora andiamo a lavorare su programmi di agricoltura rigenerativa, per la salute del suolo”. Entro 7 anni l’80% dei fornitori sarà impegnato nell’agricoltura rigenerativa e il 100% della superficie coltivata utilizzerà un piano di protezione per gli insetti impollinatori. Numeri importanti anche sul packaging 100% riciclabili, con l’aumento del 21% del materiale riciclato.  “Abbiamo ridotto del 12% la plastica di origine fossile, introducendo materiale riciclato nel pack: l’obiettivo è azzerare l’uso della plastica fossile vergine al 2030”.

Le persone al centro

Propositi aziendali Bonduelle Italia
Propositi aziendali

Un fil rouge che lega la storia di Bonduelle è il rapporto con le persone. “Siamo riconosciuti come azienda che mette le persone al centro e lavoriamo sulla formazione per trattenere i talenti -ha spiegato Odella-: oltre il 70% ha fatto, per esempio, formazione cross funzionale. Facciamo poi crescere le persone all’interno dell’azienda. Oltre il 50% delle nuove rotazioni sono promozioni interne”.  Dal prossimo anno, Bonduelle Italia annuncia che sarà realizzata una piattaforma di welfare per dare anche potere di acquisto ai dipendenti sui temi del benessere. Molta attenzione è riservata all’impatto sul territorio. Solo nel 2022, Bonduelle ha promosso 10 iniziative civiche per i territori in cui opera, cui ha partecipato il 27% della popolazione. “Lo scorso anno poco meno del 30% dei collaboratori ha fatto attività di civic engagement, volontariato in orario di lavoro, per oltre 730 ore. Gestiamo poi la filiera collaborando con l’Op Oasi, 43 agricoltori che seguono gli standard di qualità, con materie prime di eccellenza”.

Agire sulla filiera e con una campagna istituzionale per contrastare la riduzione dei consumi di ortofrutta

Sede Bonduelle Italia a San Paolo d'Argon, in provincia di Bergamo
Sede Bonduelle Italia

Alla presentazione della certificazione sono intervenuti Ettore Prandini, presidente Coldiretti, Sonia Ricci, presidente Unaproa e Antonio Salvatore, presidente Op Oasi.  “Bonduelle è in filiera Italia di Coldiretti -ha raccontato Prandini-.  La vera sfida per i prossimi anni è il dialogo con tutta la filiera per le sfide comuni, come la sostenibilità, evitando storture del sistema europeo che guarda più alla facciata della sostanza. Pensiamo ad esempio alla nuova normativa sull’imballaggio. La quarta gamma è filiera straordinaria perché ha unito l’Italia, dal Sud al Nord, facendo crescere aziende agricole su tutto il territorio nazionale. Sulla filiera ortofrutticola abbiamo bisogno di una campagna istituzionale contro la diminuzione dei consumi che spaventa: meno 20% negli ultimi 5 anni e meno 10% nell’ultimo anno. La quarta gamma può portare l’educazione al consumo di ortofrutta nelle scuole. Un grande lavoro che stiamo facendo con Unaproa, e le Op che fanno parte, è un accordo con le migliori aziende tecnologiche italiane e anche israeliane per ridurre il consumo di acqua”.

“C’è necessità di una campagna istituzionale. E un tavolo di discussione anche  con la gdo. Fondamentale fare sistema e la sfida è la filiera. C’è anche una comunicazione negativa da contrastare: quando si parla di aumenti, si indica sempre il carrello dell’ortofrutta” ha aggiunto  Sonia Ricci. “È importante avere un partner come Bonduelle Italia che chiede molto per i 43 associati -ha sottolineato Antonio Salvatore-. È un rapporto basato sul valore, con una relazione solida, trasparente. La remunerazione è corretta e soddisfacente. La filiera è corta: le zone di produzione più lontane sono localizzate a 20-25 km dallo stabilimento di San Paolo d’Argon”.

 

 

 

 

 

 

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