Successo in Francia per i brutti ma buoni

Il 16 ottobre, la giornata nazionale francese contro lo spreco alimentare, è stata l’occasione per intermarché per rilanciare l’iniziativa “Les fruits et légumes moches”. Visto il successo riscosso quando è stata lanciata alcuni mesi fa a Provins, a Sud-Est di Parigi, ora l’offerta di prodotti ortofrutticoli “brutti ma buoni, perché fuori calibro o con difetti estetici, sbarca in tutti gli 1.800 punti vendita della catena francese.

E così carote deformi, arance bitorzolute, mele irregolari e melanzane imperfette si guadagnano ampi spazi in tutti i reparti ortofrutta, dove vengono messe in vendita a prezzi inferiori mediamente del 30% rispetto ai prodotti ortofrutticoli esteticamente impeccabili.

A sancire la dignità di questi prodotti Intermarché ha organizzato, tra il 14 e il 19 ottobre, una serie di attività in-store, con ricette e dessert realizzati al momento con questi prodotti e distribuiti gratuitamente ai clienti.

Torna così sotto i riflettori una delle più brillanti operazioni di marketing e comunicazione nel settore ortofrutticolo: presentata come manovra anti-spreco (e quindi inserita nell’anno europeo contro lo spreco alimentare) e accompagnata da una campagna di comunicazione seducente e giocata sul filo del paradosso, l’operazione “fruits et légumes moches” ha avuto un ottimo riscontro sia a livello di vendite che di notorietà. Quando è partita, la scorsa primavera, ha generato in soli due giorni, in ogni punto vendita coinvolto, ben 1,2 tonnellate di vendite giornaliere e ha fatto aumentare del 24% l’afflusso nei negozi dove all’ortofrutta imperfetta era stato dedicato uno spazio dedicato, identificato da un brand e da una grafica ad hoc, e da attività di sensibilizzazione dei consumatori, come l’assaggio di succhi e creme realizzate a partire dai prodotti ortofrutticoli “salvati” dallo spreco semplicemente perché imperfetti.

Accompagnata da una campagna virale, con video ironici dedicati alla sublimazione della “patata ridicola”, della “carota demotivata”, del “limone fallito”, della “clementina sfortunata” o della “mela grottesca” visibili su Youtube, e da messaggi incentrati sull’impegno per un mondo più giusto, più aperto ai “diversamente belli” e più attento agli sprechi inutili, ha generato in un mese oltre 13 milioni di contatti sui social media.

L’iniziativa di Intermarché ha aperto un filone in cui sono inserite anche altre catene distributive francesi, come Auchan, Monoprix e Leclerc, che ormai offrono stabilmente in assortimento i prodotti ortofrutticoli imperfetti a marchio “Quoi ma gueule?”, brand di un’organizzazione di produttori che sta portando avanti una nuova idea: sostituire un’importante referenza ortofrutticola con l’omonima versione “imperfetta” per almeno un giorno l’anno (infatti la campagna si chiama “Un jour dans l’année”). Un’iniziativa che permetterebbe di recuperare 10.000 tonnellate di ortofrutta l’anno nella sola Francia.

Nella foto la locandina della campagna di comunicazione “Fruit et légumes moches” dove si valorizzano ironicamente i difetti dell’ortofrutta.

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