Il vertical farming crescerà a una media annua che supera il 20% da qui al 2026. La stima è di tre differenti istituti di ricerca, Allied Market Research, Markets&Markets e Global Market Insight.
Il mercato chiede prodotti sostenibili, freschissimi, senza pesticidi e a metro zero
Considerando la stima di incremento più basso, quella di Allied Market Research, il settore avrà una crescita media annua del 24,6 %.E passerà dai 2,23 miliardi del 2018 ai 12,77 previsti per il 2026. Sui fattori trainanti dello sviluppo le tre ricerche sono concordi: aumento della popolazione, soprattutto nelle città; scarsità di nuove terre coltivabili disponibili; necessità di ridurre l’impatto ambientale della produzione (logistica in primis); richiesta di alimenti freschi, più sani e di migliore qualità. Le vertical farming, in particolare le colture indoor, saranno a detta degli esperti, il futuro.
Si muove anche la gdo
Su questa innovazione c’è fermento. NovelFarm in programma dal 19 al 20 febbraio 2020 a Pordenone Fiere, ospiterà protagonisti e tecnologie di questa rivoluzione agricola. A Milano, a maggio 2020 Planet Farms inaugurerà il più grande impianto di idroponica d’Europa e una delle più grandi vertical farm al mondo per superficie di growing e produttività.
L’indoor farming promette di rivoluzionare anche il mondo della Gdo. Whole Foods Market sta accelerando sul fuori suolo all’interno o in prossimità dei propri store per la vendita di verdure a foglia, microgreen, erbe aromatiche e funghi. Negli Usa ormai si sfruttano differenti spazi (cantine, aree dismesse, edifici) per la produzione.
I retailer in Europa più attivi sul tema sono Edeka, Intermarche, Migros, Amazon Fresh, Metro e Marks&Spencer. Ques’ultima ha appena chiuso un accordo con Infarm, per installare entro la fine dell’anno mini-vertical farm per la coltivazione di piante aromatiche, come il basilico, in sette punti vendita a Londra. L’ Italia, con l’Auchan di Torino, ha lanciato il primo progetto di serra e banco aeroponico in uno store della gdo. Iper punta per ora su serre idroponiche più tradizionali a sviluppo orizzontale, come nei pressi degli ipermercati di Arese e di Seriate.