L’ortofrutta italiana cavalca gli obiettivi del Green Deal

Europa green deal

L’Unione Europea ha fissato per il 2030 ambiziosi obiettivi in ottica green quali il raggiungimento del 25% della produzione in modalità bio (oggi è circa l’8%) e la riduzione del 20% dell’uso di fertilizzanti e del 50% degli agrofarmaci. A che punto è la transizione verde delle aziende ortofrutticole italiane? Una ricerca Nomisma presentata a Macfrut Digital da Ersilia di Tullio (senior project manager) mette in luce una situazione abbastanza incoraggiante da cui risulta la messa in atto di pratiche green da parte del comparto ortofrutticolo in misura maggiore rispetto al resto del mondo agricolo. Vediamone i dettagli.

I numeri dell’ortofrutta italiana

L’ortofrutta si conferma uno dei settori economicamente più rilevanti dell’agroalimentare italiano: nel 2019 ha prodotto un fatturato di quasi 13 miliardi di euro, il 25% della produzione agricola nazionale (53 miliardi), di cui 8,5 miliardi derivanti dall’export, il 20% del valore dei prodotti agroalimentari diretti all’estero. Da segnalare anche che da gennaio a maggio 2020 (in piena pandemia da Covid) l’export dell’ortofrutta ha segnato un +7%.

L’of rappresenta il 30% delle imprese agricole italiane (346mila imprese) con dimensione media ancora piccola di 2,5 ettari a impresa.

Confronto con gli obiettivi del Green Deal

Rispetto alle strategie del Green Deal che hanno un maggiore impatto sul sistema agroalimentare (Farm to Fork, Biodiversità ed Economia circolare) è stato chiesto a un campione composto dalle maggiori aziende del settore (con una media di 63 ha ciascuna) a che punto sono.

Per quanto riguarda la riduzione degli input chimici previsti dalla strategia Farm to Fork è stato chiesto quanto siano importanti per l’impresa ed è emerso che nelle aziende ortofrutticole  l’uso della chimica, insieme ai materiali di propagazione sono fattori che hanno una maggiore rilevanza rispetto al resto delle imprese agricole.

Relativamente all’obiettivo del 25% di superficie agricola bio, più di un quarto delle imprese ortofrutticole hanno già una produzione biologica contro il 23% di quelle agricole totali e circa il 36% usa un sistema di produzione integrata sul 41% della sau ortofrutticola, contro il 24% del totale aziende agricole.

La strada verso la diffusione capillare dell’agricoltura di precisione è lunga: il parco macchine agricole in Italia è vetusto, ma quello delle imprese ortofrutticole lo è meno della media. Il 28% possiede un parco macchine da 0 al 10 anni contro il 24% del totale. Più rilevante anche la disponibilità delle tecnologie digitali.

Sul fronte dell’uso razionale dell’acqua e delle risorse, circa il 70% delle imprese of usa sistemi di micro irrigazione e il 38% ha installato un impianto fotovoltaico per la produzione di energie da fonti rinnovabili. Infine sul packaging l’ortofrutta a peso imposto rappresenta per la gdo una delle categorie merceologiche su cui richiede maggiormente l’impiego di imballi sostenibili e anche su questo fronte le imprese si stanno adeguando.

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