Andamento prezzi ortofrutta in Italia al 25 gennaio

Prezzi in aumento per i kiwi: in calo per carciofi, finocchi e pomodori. Si chiude la campagna delle clementine nazionali, segnata quest’anno da una richiesta inferiore, con un calo nelle quotazioni

Il cambiamento climatico riduce la durata della campagna commerciale degli agrumi
Il cambiamento climatico ha ridotto la durata della campagna commerciale degli agrumi

Non decolla la domanda per le arance i cui prezzi rimangono stabili. Si chiude la campagna delle clementine nazionali, segnata quest’anno da una richiesta inferiore, con un calo nelle quotazioni. Volge al termine anche la campagna delle pere William e Max Red Bartlett. Per l’uva da tavola terminata la campagna del prodotto nazionale cultivar Italia. Prezzi in aumento per i kiwi: in calo per carciofi, finocchi e pomodori. Stabili mele e radicchio.

Grazie all’accordo con Borsa Merci Telematica Italiana (Bmti) e Italmercati pubblichiamo la rilevazione dei prezzi dell’ortofrutta presso i mercati all’ingrosso al 25 gennaio 2021. Qui di seguito una sintesi delle principali tipologie di frutta e ortaggi in commercio, nel pdf scaricabile trovate il dettaglio dei grafici e i rilevamenti sulle principali piazze italiane: Milano, Bologna, Padova e Roma.

Scarica i prezzi dell’ortofrutta in Italia al 25 gennaio in PDF cliccando qui

Arance: prezzi sostanzialmente stabili

Nonostante le basse temperature risulta buona la disponibilità di prodotto sia per la cultivar Navelina che per il Tarocco di origine siciliana. La domanda per le arance non sta decollando, fattore che ha determinato un leggero calo delle quotazioni soprattutto per le varietà bionde. I prezzi del Tarocco si mantengono su livelli superiori rispetto lo scorso anno. Da segnalare l’ingresso nei mercati delle nuove varietà pigmentate.

Carciofi: prezzi in calo

Prezzi in calo in quasi tutte le piazze italiane, soprattutto per il carciofo romanesco e violetto. Si osserva un’ampia disponibilità di prodotto sardo.

Clementine: calo delle quotazioni

Volge ormai al termine la campagna delle clementine nazionali, segnata quest’anno da una richiesta inferiore rispetto la scorsa annata, fattore che ha comportato un calo nelle quotazioni. In entrata nuove varietà, come la Orri proveniente da Israele, e la Hernandina sia spagnola che qualche partita di prodotto siciliano. I prezzi si attestano su livelli bassi rispetto lo scorso anno.

Finocchi: prezzi tendenzialmente in calo

Calano le quotazioni per i finocchi, disponibili in grandi quantità a fronte però di una domanda ancora limitata.

Kiwi: prezzi in leggero aumento

Non si registrano particolari variazioni per i kiwi nazionali, anche a marchio Zespri. La disponibilità di prodotto non è molto ampia ma domanda risulta stabile. Da segnalare significativi aumenti per il mercato di Roma per il prodotto nazionale non a marchio.

Mele: prezzi stabili

Per quanto riguarda le mele non si registrano particolari variazioni di prezzo. Da segnalare i valori alti rispetto l’anno precedente per la varietà Golden Delicious, maggiormente richiesta e di buona qualità.

Pere: prezzi sostanzialmente stabili

Nessuna variazione per le pere, con  quotazioni inferiori rispetto lo scorso anno, complice una maggiore disponibilità di prodotto. Volge al termine la campagna delle pere William e Max Red Bartlett.

Pomodori: prezzi leggermente in calo

Prezzi in leggero per i pomodori soprattutto per le varietà ciliegino e piccadilly. Il livello della domanda resta su livelli bassi.

Radicchio: prezzi stabili

Per il radicchio si osserva un leggero aumento delle quotazioni sia per la varietà tondo rosso sia per il tardivo, soprattutto nelle piazze del Nord Italia. Da segnalare una buona disponibilità di prodotto anche per la varietà lungo precoce che in alcune piazze fa registrare un leggero aumento.

Uva da tavola: prezzi sostanzialmente stabili

È terminata la campagna del prodotto nazionale cultivar Italia e spagnola della varietà Aledo mentre sono entrate nel mercato la varietà bianca Sugraone del Sud Africa e la varietà rosata Red Glob del Perù. I prezzi sono superiori rispetto l’anno precedente, complice i quantitativi ancora non elevati presenti nei mercati.

 

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