Apofruit Italia, bilancio positivo per l’ortofrutta estiva

Nonostante i rincari per i costi dell'energia e delle materie prime, rispetto al 2021 la produzione cresce del 30% e il valore liquidato ai soci del 10%

Raccolta ortofrutta estiva Apofruit
Raccolta frutta estiva Apofruit

Apofruit Italia ha dato il via alla liquidazione ai soci dell’ortofrutta estiva, che riguarda in particolare le drupacee (ciliegie, albicocche, pesche, nettarine e susine), angurie, meloni, patate, cipolle estive e alcuni ortaggi.  “Sono stati conferiti prodotti per 430 mila quintali, in aumento di circa il 30% rispetto al 2021 e saranno liquidati ai soci 27.720.000 euro, +10% rispetto ai 25 milioni del 2021” fa sapere Ernesto Fornari, direttore generale del Gruppo.

Il bio rappresenta il 25% della produzione

“Abbiamo avuto una produzione più alta del 30% rispetto al 2021 e un incremento del valore liquidato ai soci del 10%, in un contesto generale che ha visto notevoli incrementi dei costi dell’energia,  carburanti,  fitofarmaci e  concimi, nonché dei materiali per l’imballaggio e il confezionamento -commenta il presidente di Apofruit Italia, Mirco Zanotti-. Come cooperativa, stiamo mettendo in atto diverse iniziative per contenere al massimo questi costi e aumentare la nostra autosufficienza energetica, anche attraverso l’installazione di impianti fotovoltaici sui nostri stabilimento.

Grande attenzione va inoltre prestata al biologico, che oggi rappresenta circa il 25% della nostra produzione ma che, nella situazione economica attuale, mostra segnali di discontinuità rispetto all’andamento in crescita degli ultimi vent’anni”.

“Abbiamo avuto una produzione decisamente maggiore di ortofrutta, soprattutto perché non ci sono stati i danni da gelo del 2021 -precisa Fornari-. La percentuale del valore riconosciuta per chilo di prodotto sarà ovviamente inferiore rispetto allo scorso anno; il negativo andamento della stagione produttiva in Spagna ci ha consentito comunque di riconquistare importanti quanto inattesi sbocchi su mercati storicamente appannaggio proprio della Spagna, come Gran Bretagna e Scandinavia”.

Bene le nettarine, cala l’appeal delle susine

Nettarine Solarelli Apofruit
Nettarine Solarelli

Fornari entra nel dettaglio delle performance delle singole produzioni. “Con un paio di prodotti, le ciliegie e le susine, abbiamo avuto particolari difficoltà. Per le ciliegie  la campagna è iniziata piuttosto tardi e ciò ha determinato un affollamento dell’offerta tra areali produttivi, nello specifico il Sud Italia (Puglia), Vignola e la Romagna. A soffrire, fin da subito, sono stati quindi i piccoli calibri. Si è rivelato particolarmente complesso gestire una produzione complessiva di ciliegie di 18 mila quintali, quando i quantitativi normali della nostra cooperativa si attestano sui 10-12 mila.

L’altra grande criticità si è registrata sulle susine, ormai sempre meno richieste dal mercato e in parte sostituite, per esempio, dalle albicocche, passate dai 60 mila quintali del 2021 ai 110 mila del 2022, di cui 70 mila in convenzionale e 40 mila biologici. Per le pesche l’andamento è stato abbastanza dinamico specialmente a giugno e luglio, mentre tra agosto e settembre le varietà a polpa gialla hanno ridotto il proprio appeal commerciale anche per una proposta di calibri eccessivi. Buono, invece, l’andamento delle nettarine gialle e bianche. Discrete, le performance degli orticoli, mini angurie, meloni, patate e cipolle estive, nonostante i grandi problemi causati dalla siccità e dal caldo”.

Uno sguardo sui prezzi

Albicocche Solarelli Apofruit
Albicocche Solarelli

Mirco Zanelli, direttore commerciale di Apofruit, entra nello specifico delle quotazioni dei principali generi ortofrutticoli oggetto della liquidazione estiva.

Alla prima categoria delle ciliegie saranno riconosciuti nel convenzionale 1,70 euro/Kg alla Puglia; 2,75 euro/Kg a Vignola (con 3,02 euro/Kg per chi ha gli impianti coperti); 2 euro/Kg alla Romagna (che diventano 2,80 euro/Kg per chi ha le coperture). Nel biologico la Puglia è sui 2,15 euro/Kg, la Romagna a 4 euro/Kg, Vignola a 4,10 euro/Kg.

Per le albicocche, il convenzionale è a 0,83 euro/Kg in Emilia Romagna con 1,04 euro/Kg per i produttori che conferiscono prodotto di qualità Extra (come da regolamento della Cooperativa); 0,70 euro/Kg per il prodotto standard della Puglia e 0,90 euro/Kg per l’Extra; per la Basilicata 0,79 euro/Kg.

Le albicocche da agricoltura biologica sono a 1,15 euro/Kg in Emilia Romagna; 0,90 euro/Kg in Puglia e 1,05 euro/Kg in Basilicata.

Le pesche gialle convenzionali dell’Emilia Romagna sono a 0,66 euro/Kg per lo Standard e 0,81 euro/Kg per l’Extra; in Puglia 0,81 euro/Kg lo Standard e 0,94 euro/Kg l’Extra, la Basilicata 0,84 euro/Kg.

Per quanto riguarda il biologico, le pesche gialle dell’Emilia Romagna sono a 0,96 euro/Kg; in Puglia a 1,01 euro/Kg; in Basilicata a 1,25 euro/Kg.

Le nettarine gialle convenzionali dell’Emilia Romagna sono a 0,70 euro/Kg per lo standard e 0,91 euro/Kg per l’Extra; la Puglia 0,88 euro/Kg lo standard e 1,01 euro/Kg l’Extra; la Basilicata 0,85 euro/Kg.

Per il biologico, le nettarine gialle dell’Emilia Romagna sono a 1,01 euro/Kg; in Puglia a 1,12 euro/Kg; in Basilicata a 1,66 euro/Kg.

Le pere estive della varietà Carmen Cal 55+, per il convenzionale sono a 0,67 euro/Kg; per il Biologico 1,01 euro/Kg.

Le patate convenzionali precoci, conferite entro l’11 Luglio, della categoria IA 45/75 dell’Emilia Romagna sono a 0,30 euro/Kg; nell’area Veneto a 0,27 euro/Kg.

Le cipolle estive convenzionali Dorara a 0,18 euro/Kg; la Bianca 0,22 euro/Kg; la Rossa 0,26 euro/Kg. Per il biologico la Dorata è a 0,45 euro/Kg e le colorate Rosse e Bianche a 0,55 euro/Kg.

Il melone liscio convenzionale area Mantova/Ferrara è a 0,81/0,85 euro/Kg in base alla varietà; il retato biologico della Romagna è a 0,65 euro/Kg.

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