In Val Venosta sempre più spazio per le mele biologiche

Nonostante un anno che ha ridotto la produzione, Bio Val Venosta ha messo a punto un piano di espansione dei terreni melicoli entro il 2020

Anche quest’anno il consorzio Bio Val Venosta ha partecipato al Sana con uno stand dedicato alla produzione biologica di mele e ortaggi, e c’è stata così l’occasione per fare il punto sulla situazione con uno dei principali produttori melicoli italiani.

Produzione in calo ma superfici in aumento per le mele bio della Val Venosta

“Per quanto riguarda la raccolta – ha dichiarato Gerhard Eberhöfer, responsabile delle vendite area Bio Val Venosta – le prime stime indicano un leggero calo rispetto al 2016, a causa delle gelate primaverili e della grandine estiva. In Europa manca circa il 25% di prodotto bio rispetto allo scorso anno, mentre Mela Bio Val Venosta stima appunto una riduzione fortunatamente non così drammatica”.

“I nostri areali produttivi – ha proseguito Eberhöfer – sono cresciuti nel 2017 dell’8%, passando da 500 ettari del 2016 ai 540 coltivati quest’anno. Si prevede un ulteriore aumento del 20% nel 2018 e si reputa che nel 2019 saranno un totale di 800 ettari di biologico in Val Venosta, che equivalgono a una produzione del 18% rispetto al totale”.

“Le vendite sono iniziate in questi giorni e i consumatori ci stanno aspettando con grande attesa perché, come tutti i player, manchiamo nei punti vendita da metà del giugno scorso: il consumatore italiano punta molto sul prodotto bio di provenienza italiana e noi ci teniamo particolarmente a fornire una mela dalle qualità organolettiche eccellenti.”

Biography, per conoscere tutto sui produttori

Continua il successo di Biography, l’iniziativa partita nel 2015, rivolta a dare maggiori informazioni a chi compra le mele della Val Venosta. Grazie alle etichette riportate sulle confezioni personalizzate, il consumatore potrà conoscere la storia del produttore e come è stata coltivata la mela che ha comprato con un semplice click sul sito biography.vip.coop.

Basterà inserire il nome del contadino indicato sul packaging nell’apposito spazio sul sito per individuare la sua zona di provenienza e “vedere” di persona dove e da chi il frutto è stato coltivato.

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