Great Life, Alce Nero punta a nuovi prodotti di agricoltura resiliente e sostenibile

Al via il progetto dell’Ue, di cui è partner, con capofila l’Università di Bologna. Allo studio innovazioni di filiera per varietà di sorgo e miglio

Il sorgo è al centro dello studio Great Life che vede come partner Alce Nero: tra i plus, la capacità di resistere allo stress idrico
Il sorgo è al centro dello studio Great Life dell'Unione europea che vede come partner Alce Nero

Clima arido e sempre più caldo al Nord, gelate al Sud, con i consumi che diventano meteopatici.  La risposta è cercare colture resilienti capaci di adattarsi agli sconvolgimenti ambientali. Va in questa direzione il progetto Great Life  dell’Unione europea, appena avviato, che vede tra i partner Alce Nero. L’obiettivo è introdurre colture e sostenibili che si concretizzino in nuovi prodotti da immettere sul mercato.

Le innovative colture bio, prodotte con tecniche sostenibili, saranno poi trasformate da Alce Nero in nuovi prodotti

Great Life  (Growing REsilence AgricolTure) è il progetto europeo della durata di quattro anni  finanziato nell’ambito del Programma LIFE. Capofila  è il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari dell’Università di Bologna. Tra i partner Alce Nero, Kilowatt e il Comune di Cento.

Il progetto punta a a coinvolgere l’intera filiera delle produzioni agricole e alimentari e a sperimentare nuove colture in grado di resistere all’impatto del cambiamento climatico e fornire ingredienti per cibi resilienti, bio e con un basso impatto ambientale.

Il focus è ridurre l’impatto del cambiamento climatico, soprattutto sulle attività agricole della Valle del Po, ma è esteso anche all’Italia. Queste colture, prodotte in regime biologico e con tecniche sostenibili, saranno poi trasformate da Alce Nero in nuove proposte sul mercato.

Miglio e sorgo al centro dello studio di filiera, le opportunità per gli agricoltori

“Vogliamo mostrare come, attraverso la sostituzione di colture tradizionali, come il mais, con colture resilienti, per esempio il sorgo e il miglio, sia possibile ridurre i consumi idrici e quindi gli impatti dell’agricoltura sui territori, aumentare la biodiversità e l’accesso a cibi sani e salutarisostenere il reddito degli agricoltori”, spiega Giovanni Dinelli, docente al Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari dell’Università di Bologna.

Secondo i dati diffusi dal Cnr, la metà delle regioni del Sud Italia, circa il 41 per cento, è a rischio desertificazione, con una punta del 70 per cento per la Sicilia. Tra i prodotti che stanno riscuotendo maggiore attenzione c’è il sorgo, capace di resistere agli stress idrici e adattabile a ogni temperatura. Ha anche grande valore nutraceutico ed è gluten free. L’Italia è il secondo produttore europeo dopo la Francia.  Alcuni studi hanno dimostrato che la coltivazione del sorgo sarebbe molto più redditizia del mais come costi di produzione, fino a 800 euro a ettaro.

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