#vocidellortofrutta, Ranieri (Perle della Tuscia): “Abbiamo fatto conoscere la patata viola alla gdo”

L’azienda di famiglia, con la commerciale Agr, vuole promuovere i prodotti tradizionali della Tuscia, come i legumi e le patate del ceppo andino, dai diversi colori e ricchissime dal punto di vista nutrizionale e organolettico

Patate vitelotte a marchio Perle della Tuscia
Patate vitelotte Perle della Tuscia

“Abbiamo puntato sulla salvaguardia della biodiversità. Vogliamo portare avanti un prodotto sempre eccellente e della più alta qualità possibile, mantenendo elevati standard lungo tutta la filiera produttiva, che seguiamo dalla semina fino al confezionamento e consegna ai clienti”. Roberta Ranieri è responsabile commerciale di Perle della Tuscia. L’azienda di famiglia, con la commerciale Agr, vuole far conoscere i prodotti tradizionali della Tuscia, oltre a eccellenze di Umbria e Marche. Punta di diamante i legumi e le patate del ceppo andino, dai diversi colori, viola, blu, rosse, e ricchissime dal punto di vista organolettico.

Perle della Tuscia e Agr srl: come operano in sinergia?

Agr srl è la società che commercializza i prodotti tradizionali della Tuscia ed è azienda giovane nata nel 2013. È supportata dal lavoro di Perle della Tuscia, azienda agricola della famiglia Ranieri. Siamo sostanzialmente alla quarta generazione nel settore del commercio di prodotti ortofrutticoli, lavorando da sempre nell’ambito di patate e legumi.

Quali sono i volumi della produzione?

L’azienda di famiglia è piccola, ha 15 ettari. Abbiamo puntato sullo sviluppo del territorio. Abbiamo siglato accordi di coltivazione con moltissimi agricoltori della Tuscia, arrivando così a 150 ettari. Collaboriamo anche con aziende agricole nel Centro Italia, Umbria e Marche, per la commercializzazione dei legumi. Le patate sono invece produzione esclusiva della Tuscia.

Quali sono questi prodotti tradizionali?

Il focus sono i prodotti della nostra zona. Per i legumi, per esempio, Fagiolo del Purgatorio, Lenticchia di Onano, Lenticchia della Tuscia, lenticchie nere, Ceci Croccanti, Fagiolo solfino viterbese, ceci neri, zuppe con legumi e cereali e anche la  granella di quinoa bianca. I prodotti sono racchiusi sotto il marchio Perle della Tuscia. E poi le patate, che sono la punta di diamante dell’azienda di famiglia.

L’azienda punta su patate pigmentate.

Confezione patate colorate Perle della Tuscia
Confezione patate Perle della Tuscia

Abbiamo puntato molto sulla salvaguardia della biodiversità. Ho avuto la fortuna di lavorare 18 anni fa in un’azienda di patate in Francia. E lì ho conosciuto varietà antichissime del ceppo andino, da noi quasi del tutto sconosciute, che abbiamo poi introdotto. Come la Vitelotte. Oggi ne abbiamo di diverse varietà, blu, più semplice da lavorare, cuore rosso, bicolori, la Ratte: tutte con importanti qualità organolettiche. L’azienda agricola ha produzione primaria di questi prodotti.

Quali sono i plus nutraceutici?

L’inizio della produzione della Lady Viola Vitelotte è stato una bella sfida dal momento che non sapevamo come questo tubero avrebbe reagito nei nostri terreni. E, soprattutto, quale sarebbe stato l’impatto con i nostri consumatori. Dopo molti tentativi e accorgimenti, alla fine siamo stati in grado di coltivare le Lady Viola nei nostri particolari terreni di origine vulcanica intorno al lago di Bolsena. Gli stessi conferiscono a queste patate delle caratteristiche organolettiche e nutritive che le contraddistinguono. Sono ricche di antociani e le proprietà benefiche  sono state confermate da uno studio scientifico effettuato nel 2016 in collaborazione con il Laboratorio Food Plant&Drug e l’Università di Roma Tor Vergata.

Che risultati avete avuto sul mercato?

Siamo partiti con la gdo con la patata viola. Abbiamo organizzato diversi eventi per fare conoscere i prodotti. Nel tempo abbiamo avuto risultati eccellenti e siamo stati invitati in diverse trasmissioni tv. Oggi ci sono diverse varietà simili in commercio, anche se non sono le stesse. Il nostro merito è stato quello di fare arrivare queste patate colorate ai consumatori. Forniamo naturalmente anche l’horeca e anche chef stellati.

Con chi lavorate bene nella Gdo?

Carrefour, Coop centro Italia, Unicoop Tirreno. Nel periodo del lockdown, oltre che nella gdo, abbiamo venduto tantissimo online i legumi. Al Nord abbiamo clienti soprattutto nel canale horeca.

La produzione  è bio o convenzionale?

Roberta Ranieri, responsabile commerciale dell'azienda Perle della Tuscia
Roberta Ranieri, responsabile commerciale Perle della Tuscia

Lavoriamo con il convenzionale ma abbiamo deciso di non dare trattamenti. Le patate, per esempio, vengono raccolte a mano senza impiego di macchinari onde evitare danni meccanici e inquinamento. Non usiamo anti germoglianti chimici ma olio di pompelmo e dallo scorso anno olio di menta. La raccolta parte da luglio a settembre: quelle viola sono le ultime.

I legumi sono conservati in post raccolta a trenta gradi sotto zero, che poi è una tecnica del bio. Come azienda di famiglia stiamo pensando alla conversione biologica ma come Agr abbiamo già prodotti bio. Con Slow Food abbiamo creato la comunità per il Fagiolo tondino del purgatorio. Il disciplinare è molto rigido per quanto riguarda metodi di produzione e conservazione: ci avviciniamo praticamente a un prodotto biologico.

Qual è alla fine la vostra filosofia di fondo?

Vogliamo portare avanti un prodotto sempre eccellente e della più alta qualità possibile, mantenendo elevati standard lungo tutta la filiera produttiva, che seguiamo dalla semina alla raccolta, stando vicini agli agricoltori. Rispettiamo natura e tradizioni agricole. E curiamo packaging per offrire un prodotto differente che colpisca il consumatore. Deve avere un aspetto artigianale ma ricercato, per trasmettere il più possibile la nostra idea di prodotti naturali e di elevata qualità.

Quali sono i vostri prodotti certificati Vegan Ok?

Abbiamo certificato la selezione dei legumi della Tuscia, ceci, lenticchie e fagioli. Colle ed etichette adesive non devono essere di origine animale. Abbiamo creato delle ricette con una chef vegana ottenendo un ottimo riscontro da parte di vecchi e nuovi consumatori.

Avete poi anche il marchio Tuscia Viterbese.

Legumi Perle della Tuscia e del Centro Italia
Legumi Perle della Tuscia

È un marchio collettivo di cui siamo licenziatari, che valorizza i prodotti tipici di qualità del territorio. C’è un disciplinare della Camera di Commercio da seguire. L’abbiamo su alcuni prodotti sia per l’azienda agricola che per l’Agr. Aglio rosso di Proceno, Cece del solco dritto di Valentano, Fagiolo del purgatorio, Lenticchia di Onano e Patata dell’Alto Lazio.

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