#vocidellortofrutta, Paolo Arrigoni: “Con Delimita portiamo salubrità e riduciamo il rischio contagio”

L’azienda comasca lancia sul mercato speciali tessuti tecnici traspiranti che consentono la protezione di spazi esterni, bar, ristoranti, spiagge, e con maggiore comfort. “Bloccano il vapore acqueo ma sono permeabili all’aria. Continuiamo a investire, la contrazione dei volumi di vendita è stata meno del 10%”

Paolo Arrigoni, amministratore delegato del Gruppo Arrigoni
Paolo Arrigoni, Ad del Gruppo

Le applicazioni del Gruppo Arrigoni nel settore tessile tecnico arrivano a 120 prodotti declinati in 400 codici diversi. L’azienda comasca per dare un contributo all’emergenza Coronavirus lancia Delimita, sul mercato da fine aprile. Si tratta di speciali tessuti tecnici che consentono di mantenere la giusta distanza sociale e riducono la possibilità̀ di contagio. Rispetto ad altre barriere, come ad esempio, il plexiglass, bloccano il trasporto del vapore acqueo garantendo anche il ricambio d’aria, con un comfort superiore.

Al costo di 2 euro al metro quadro, sono pensati per aree esterne di diversi luoghi: ristoranti, parchi, spiagge, alberghi, locali pubblici, supermercati, negozi. “Il principio è la salubrità, concetto che abbiamo portato avanti nell’agricoltura – sottolinea Paolo Arrigoni, Ad del Gruppo –: Stiamo studiando anche prodotti a uso interno”.

Come nasce l’idea di Delimita?

L’idea è partita dalle spiagge. Ma ci siamo accorti che anche per gli operatori del settore turistico-ricettivo, bar, terrazze, eccetera, è un tema fortemente sentito: se non creano delle barriere riducono di due terzi i coperti.

Arrigoni studia da anni il passaggio d’aria attraverso i tessuti a rete. Come funziona Delimita?

Rendering di Delimita, la soluzione per proteggere spazi esterni proposta da Arrigoni
Rendering di Delimita

Da sette otto anni stiamo studiando il passaggio dell’aria e anche della luce: questo per cercare di migliorare e ingegnerizzare i nostri prodotti. Ci avvaliamo anche di un team di ricerca, con laboratorio e strumentazione. Un mese fa ci è venuta l’idea di verificare come si comportassero i nostri tessuti al passaggio del vapore acqueo.

Abbiamo fatto delle analisi e abbiamo verificato che si poteva avere una permeabilità all’aria e un blocco importante di vapore acqueo. Abbiamo sottoposto i nostri tessuti a trattamenti termici per fissarne le proprietà. Distanziati a 5 cm l’uno dall’altro, le gocce di vapore superano in parte la prima barriera; per energia cinetica cascano tra la prima e la seconda, ma oltre la seconda non passa quasi nulla. E si ferma rasoterra a 10-12 cm dalla barriera stessa. Dunque il livello di sicurezza è molto elevato e stiamo tentando di migliorare.

Che materiale è?

Siamo nella fase iniziale: stiamo facendo tessuti termici in Hdpe, polipropilene e poliestere. Il primo, con polietilene, è già sul mercato ed è previsto per uso esterno. Non ha resistenza antifuoco, ma ottima per agenti atmosferici. Siamo lavorando in collaborazione con un team di architetti: per il progetto esecutivo pensiamo a legno o alluminio come material di sostegno ai pannelli. Stiamo studiando anche prodotti a uso interno con certificazione anti fiamma.

Perché Delimita sarebbe migliore di altri materiali, tipo plexiglass?

Delimita, lo speciale tessuto di Arrigoni
Delimita, lo speciale tessuto

È una questione di salubrità, concetto che noi abbiamo portato avanti nell’agricoltura, dove il nostro tessuto molto fitto, Protecta, viene proposto in alternativa al foglio plastico e determina condizioni di microclima più piacevoli per la pianta. Così accade con Delimita per l’uomo, che permette il passaggio d’aria. Anche a livello di istallazione  il materiale è meno problematico.

Che impatto ha avuto questi mesi la pandemia sul vostro comparto? E su cosa intendete puntare nella nuova fase, dopo aver investito in ricerca 2,2 milioni di euro in cinque anni.

Nonostante il periodo difficile, la contrazione dei volumi di vendita è stata per noi marginale, meno del 10%. Confidiamo che con le riaperture si tornerà ai livelli normali. Abbiamo una linea di prodotti, quelli che chiamiamo traditional, e una linea advanced: stiamo continuando a spingere in quest’ultima direzione.

In vista della raccolta estiva, quali reti Arrigoni sono suggerite a protezione del raccolto?

Abbiamo lavorato molto bene per le protezioni laterali contro la cimice asiatica. Adesso ci attendiamo dei mesi caldi e abbiamo due linee di schermi termoriflettenti, Robusta e Prisma, che possono portare a contenere le temperature fino a 7-8 gradi in meno. Da maggio in poi è quello l’argomento principale.

Sono contate oltre 400 soluzioni di agricoltura 4.0. La meccanizzazione e l’innovazione potrebbero far fare un salto di qualità e limitare la manodopera nell’ortofrutta italiana?

La rete Prisma: le soluzioni Arrigoni sono sia per le colture in campo sia in serra
Prisma, schermo termoriflettente Arrigoni

È molto variabile da una coltura all’altra, ma è indubbiamente la strada che si deve percorrere. Tornando agli schermi protettivi, le migliori condizioni di temperatura non sono solo per le colture ma anche per gli uomini. Nessun lavoratore vuole più entrare in serre che  sono forni crematori! Quello che abbiamo fatto con l’industria sta avvenendo, e dobbiamo accentuarlo, anche in agricoltura.

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