Op Armonia: “Débacle per la varietà Comune delle clementine, serve un cambio” #vocidellortofrutta

Marco Eleuteri  fa il punto sulla campagna 2019-2020: 70 mila quintali di prodotto commercializzato e quasi 2,5 milioni di cestini di DolceClementina venduti. Ma occorre allungare il calendario oltre dicembre con altre varietà tardive sui cui la Op sta già investendo

Marco Eleuteri, Ad della Op Armonia
Marco Eleuteri , alla guida della Op Armonia

Nel 2020 l’Op Armonia ha maturato ricavi per 24 milioni di euro, +20% sull’anno precedente. Tra le novità, i kiwi biologici: coltivati nella piana del Sele, per una superficie di 100 ettari: di questi circa un terzo sono biodinamici e da quest’anno hanno ottenuto la certificazione Demeter. Il core business sono le clementine. “Nonostante le difficoltà, dovremmo raggiungere l’obiettivo prefissato di 70 mila quintali di prodotto totale commercializzato -fa il punto l’amministratore delegato Marco Eleuteri che però mette in guardia-: la campagna clementine 2019-2020 sarà ricordata come quella della definitiva ‘debacle’ della varietà Comune, non più in grado di arrivare in buone condizioni oltre la metà di dicembre”. Di qui le strategie di investimenti della Op su varietà precoci e tardive, come la clementina Perrina, il mandarino apireno Tang-Gold e i Soft Citrus-Easy Peeler pigmentati, su cui c’è grandissimo interesse in tutto il mondo.

Quali sono i numeri della Op Armonia?

Marco Eleuteri , Amministratore delegato dell'Op Armonia
Marco Eleuteri , Ad dell’Op Armonia

Il fatturato della Op Armonia supererà quest’anno i 24 milioni di euro, con una crescita del 20% sull’anno precedente. Da evidenziare il risultato della nostra linea Premium DolceClementina, che con quasi 2,5 milioni di cestini venduti rappresenta circa il 50% dell’intero fatturato clementine dell’Op, in crescita per il quinto anno consecutivo.

Termineremo la varietà Comune a metà gennaio, per poi passare a Hernandina dalla seconda metà di gennaio a metà febbraio e concludere poi con Tang-Gold da metà febbraio all’inizio di marzo.

Qual è il risultato della campagna delle clementine?

Clementine prodotte dalla Op Armonia
Clementine Op Armonia

La campagna clementine 2019-2020 sarà ricordata come quella della definitiva “debacle” della varietà Comune, non più in grado di arrivare in buone condizioni oltre la metà di dicembre. Non si tratta certo di una sorpresa: il cambiamento climatico impone di fare scelte non più rimandabili per un rinnovamento varietale degli impianti produttivi, sostituendo la varietà Comune (che ancora oggi rappresenta circa il 90% della produzione clementicola nazionale) con varietà più precoci e più tardive. Solo così sarà possibile stare sul mercato da ottobre a marzo, al pari dei nostri competitor internazionali, in primis gli spagnoli, che hanno intrapreso questo percorso di rinnovamento almeno dieci anni prima di noi.

La situazione produttiva attuale appare particolarmente critica soprattutto a partire dalla metà di dicembre, da quando, cioè, la varietà Comune inizia a non presentare più condizioni qualitative soddisfacenti per un mercato sempre più globalizzato e con sempre più alternative varietali che hanno reso il nostro Paese, nel tempo, da esportatore a importatore netto di clementine. Con la Spagna che, da principale competitor, è diventato il nostro maggior fornitore. È chiaro che il cambio sarà epocale: chi non si adeguerà rischia seriamente di uscire dal mercato.

Che cosa sta facendo la ricerca?

Purtroppo gli investimenti in ricerca&sviluppo nel nostro Paese sono stati molto ridotti negli ultimi anni, come è emerso anche dall’ultimo workshop organizzato dal Crea-Ofa di Acireale, il maggior istituto di ricerca in agrumicoltura del nostro Paese, lo scorso 15 dicembre. Al momento, infatti, esiste un solo programma di miglioramento genetico della clementina italiana, avviato nel 2017, e finanziato interamente dalla Op Armonia. Un programma coordinato dall’agronomo calabrese Francesco Perri, che ha già prodotto un primo grande risultato, la clementina Perrina, una mutazione spontanea della varietà Comune, con maturazione a partire dalla seconda metà di dicembre. La Op Armonia, dopo un primo impianto di 20 ettari, ha in progetto realizzarne altri 80 nel corso dei prossimi 2 anni per una produzione che a pieno regime dovrebbe raggiungere i 40 mila quintali.

È l’unico investimento produttivo?

La novità kiwi Op Armonia certificati Demeter
I kiwi Op Armonia certificati Demeter

No, al tempo stesso abbiamo chiuso un accordo con l’azienda spagnola Eurosemillas, titolare dei diritti di moltiplicazione della varietà Tang-Gold, mandarino apireno che matura tra febbraio e marzo, di cui sono stati realizzati impianti per circa 20 ettari, e altrettanti saranno realizzati nel 2021. In questo modo saremo sul mercato con clementine tradizionali dall’elevato profilo gustativo, e particolarmente apprezzate dai consumatori italiani, fino all’inizio di febbraio; per poi passare dalla prima decade di febbraio al mandarino della varietà Tang-Gold, che ci permetterà di arrivare con un ottimo Soft-Citrus apireno e Easy-Peeler fino alla fine di marzo.

Per noi si è trattato di uno sforzo enorme in termini di risorse finanziarie investite in questi ultimi 4-5 anni, ma sapevamo che non potevamo fare diversamente se volevamo restare su un mercato che probabilmente vedrà ridursi drasticamente nei prossimi anni, il numero dei player competitivi sul mercato.

Dove saranno indirizzati gli investimenti futuri?

Grazie al progetto dì breeding, in corso con il Crea-Ofa, abbiamo buone possibilità di entrare  in un mercato mondiale in grande fermento e ad alto valore aggiunto, quello delle varietà di agrumi, su cui abbiamo buone possibilità di affermarci con i Soft Citrus-Easy Peeler pigmentati (a polpa rossa, ricchi di antociani ndr) che rappresentano l’obiettivo principale del nostro progetto di ricerca. Potrebbero restituire all’Italia un ruolo di primo piano nell’agrumicoltura mondiale.

 

 

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