L’Orto di Eleonora, il valore dell’anguria premium nella gdo #vocidellortofrutta

Operazione di co-marketing con primarie catene sull’anguria Gavina, che sarà protagonista anche di una campagna tv. Nel 2022 i primi prodotti del brand a residuo zero, come racconta il direttore commerciale Salvatore Lotta

Anguria Gavina seedless Orto di Eleonora
Anguria Gavina L'Orto di Eleonora

“Dobbiamo andare verso l’ortofrutta di alta qualità, riconoscibile dal cliente, e per cu si attribuisca la corretta remunerazione”. Salvatore Lotta, direttore commerciale dell’Op Agricola Campidanese (una trentina di produttori), che commercializza con il brand L’Orto di Eleonora, guarda con fiducia alla produzione estiva. E conferma la strategia premium della principale realtà ortofrutticola della Sardegna, segnata da nuove alleanze con catene di primaria importanza.

Come si prospetta la produzione estiva?

Salvatore Lotta, direttore commerciale della Organizzazione di produttori Agricola Campidanese
Salvatore Lotta, direttore commerciale della Op Agricola Campidanese

Da dicembre abbiamo cominciato a impiantare angurie e meloni: siamo al 40% delle produzioni seminate. I risultati dello scorso anno sono stati positivi. Abbiamo scelto di essere più cauti nei volumi, sapendo che si sarebbe stato un calo del turismo estero e una possibile perdita di potere d’acquisto. Siamo tornati a livelli pre Covid: intorno a un centinaio di ettari di anguria Gavina e altrettanti di anguria nera Eleonora; poi 60-70 ettari di angurie mini e midi, anche con semi; e 150 di meloni, retati, Piel de Sapo, Majores e Corallo. Abbiamo però avuto una qualità molto alta, tanto che abbiamo stretto partnership con catene della gdo di primaria importanza.

Per quale progetto?

Un’operazione di co-marketing sull’anguria Gavina che sarà a scaffale nella terza settimana di giugno e sarà protagonista anche di una prossima campagna tv. Una soddisfazione enorme.

Come si distingue l’anguria Gavina?

È una mini senza semi, ha buccia fine, peso contenuto, massimo 2,5 kg, grado zuccherino sopra i 13-14 brix e ottima shelf-life. Nei panel test ha avuto il massimo dei voti.

Quale altre novità sulle altre tipologie di anguria?

Con anguria nera Eleonora, tipologia sugar baby seedless, nel 2020 abbiamo avuto ottimi risultati qualitativi, che ci hanno aperto a nuovi mercati e clienti: quest’anno ci sarà il consolidamento. La produciamo con semi di Nunhems e di Syngenta e stiamo cercando nuove varietà. Per produrre angurie e meloni ci aiuta il clima: un’isola spazzata dai venti per 200 giorni all’anno, sole, terreni alcalini con alta carica di potassio.

Veniamo ai meloni.

Il melone Corallo, dal colore arancione intenso, uno dei vincitori della medaglia d'oro. E' stato lanciato quest'anno con il marchio Orto di Eleonora
Il melone Corallo L’Orto di Eleonora

Stiamo continuando a investire su Corallo: le risposte sono ottime anche da chi non è abituato a vedere una buccia verde. Il gusto è un misto tra Piel de Sapo e Charentais, molto dolce, facile da consumare. Stiamo testando nuove varietà tipologia Piel de Sapo con polpa arancione, anche da Paesi asiatici: sarà per noi un nuovo segmento di produzione importante. Più case sementiere si stanno avvicinando a queste tipologie.

Sui pomodori si sente la necessità di un prodotto maggiormente qualitativo.

Il problema grosso oggi è il basso pagamento: quando nei supermercati viene venduto al di sotto di 3-4 euro al kg, vuol dire che ha qualche problema. Noi abbiamo nuove varietà di pomodoro Camone Syngenta: stiamo lavorando su gusto e tecniche di coltivazione: la tipologia è tra le migliori grazie a una shelf-life di 24-30 giorni.

Cosa farete con i 5 milioni di finanziamento del Pif, il Progetto integrato di filiera, nell’ambito del Psr della Sardegna?

Fragole con brand Orto di Eleonora
Fragole L’Orto di Eleonora

I fondi stanno arrivando e parecchie aziende partiranno con gli investimenti: nuove tecnologie, energia green, come impianti fotovoltaici e idroponica. Siamo già partiti con dei test su fragole e pomodori e poi passeremo ad angurie e meloni. Possiamo fare prodotti di maggiore qualità e pian piano arriveremo su tutte le produzioni. L’aiuto tecnologico in una serra è molto importante. Inizialmente sfrutteremo la luce naturale, ma stiamo pensando di fare investimenti per le luci led: in determinati momenti alcune produzioni hanno bisogno di luce artificiale. Stiamo anche valutando di produrre erbe aromatiche.

Se in futuro arrivassero dalle aziende sementiere varietà modificate con il genome editing, come vi comportereste?

Già oggi si sta lavorando nei laboratori: è giusto che il progresso vada avanti. Se hanno garanzie di sicurezza e possono far arrivare sul mercato prodotti più funzionali, ben vengano.

Piani futuri?

Nel 2022 gran parte dell’Orto di Eleonora sarà a residuo zero. Angurie, meloni, carciofi e fragole saranno i primi prodotti: già fragole e carciofi lo sono ma abbiamo bisogno della certificazione. Tutta la gdo dovrebbe puntare sul residuo zero. L’agricoltura 4.0, che è il futuro, porta in quella direzione e al fuori suolo. Ma avrà dei costi: dobbiamo capirlo”.

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