Pancetta, pasta e tortillas, la sostenibilità delle alghe di Seamore

Basterebbe coltivare con alghe commestibili lo 0,05% degli oceani del Pianeta, pari a circa due volte la superficie del Portogallo, per soddisfare il bisogno di proteine vegetali dell'intera popolazione mondiale

Cibo a base di alghe Seamore
Cibo a base di alghe Seamore

Una miglior gestione del sistema alimentare del Pianeta è sicuramente tra i temi caldi del secolo: a proporre una possibile soluzione, in accordo anche con il trend veg&vegan, è il produttore di alimenti a base di alghe Seamore.

I prodotti alle alghe Seamore

Pasta, pancetta, tortillas, questi alimenti sono già disponibili nella versione a base di alghe e hanno anche ottenuto diversi premi internazionali per il gusto, la sostenibilità e l’innovazione.

L’idea di Seamore infatti è di creare delle alternative più sane, ecologiche e sostenibili agli alimenti must dell’alimentazione umana, soprattutto quelli più gustosi e apprezzati.

L’azienda è partita nel 2015 con “I sea pasta“, nome che richiama per assonanza il mare ma anche il verbo “vedere” in inglese, grazie a un’alga che sembra davvero una tagliatella.

L'approccio al business per i prodotti a base di alghe Seamore
L’approccio al business per i prodotti a base di alghe Seamore

Successivamente si sono aggiunti altri prodotti, “I sea bacon“, grazie a un’altra alga che, fritta, restituisce lo stesso feeling della pancetta ma senza le controindicazioni dei grassi saturati e dell’uccisione degli animali.

Gli ultimi prodotti alle alghe Seamore, appena annunciati con il nuovo crowfounding, sono le tortillas e il pane, al 50% prodotti con alghe marine. Annunciati anche i sostituti “sea” delle gallette di riso e dell’hummus. Il produttore quindi si muove ambiziosamente in categorie molto diverse tra di loro.

Tutte le potenzialità delle alghe marine

I premi ottenuti dai primi prodotti a base di alghe Seamore
I premi ottenuti dai primi prodotti a base di alghe Seamore

Basterebbe coltivare con alghe commestibili lo 0,05% degli oceani del Pianeta, pari a circa due volte la superficie del Portogallo, per soddisfare il bisogno di proteine vegetali dell’intera popolazione mondiale.

Oggi gli oceani occupano il 71% della superficie della Terra, e da loro arriva solo il 2,5% del cibo che consumiamo. Se entro il 2050 non si pensano alternative efficaci, occorreranno 4 pianeti per alimentare la razza umana: un futuro per la maricoltura.

“Di solito si punta a una o due categorie, ma nel nostro caso, stiamo puntando a varie categorie contemporaneamente. Crediamo che dobbiamo circondare il consumatore con prodotti di alghe, per diverse occasioni e tipi di piatti. Questo farà capire la versatilità del prodotto e l’ampia applicabilità, enfatizzando quindi la facilità con cui l’alga marina può diventare un cibo di tutti i giorni”, dice Willem Sodderland, fondatore di Seamore.

Scalabilità ad alta tecnologia

Il cibo a base di alghe Seamore costituisce un’innovazione che viaggia da subito sui canali più innovativi, quelli digitali, a partire dall’eCommerce, mezzo che consentirà di arrivare a molti più consumatori rispetto ai canali tradizionali.

Seamore comunque vende già in Olanda, Germania, Danimarca, Regno Unito, Francia, Italia, Singapore, oltre che online, e punta su blogger e consumatori fedeli.

Ambiziosi i piani di crescita, sostenuti anche attraverso il crowfounding: in linea con le stime degli esperti che prevedono per il mercato delle alghe una crescita che toccherà in tre anni i 18 miliardi di dollari di giro d’affari, e punta solo con la pasta alternativa a un mercato che vale da solo 20 miliardi di dollari.

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