La Gdo scende in campo contro gli scarti alimentari

Nella giornata nazionale dedicata alla prevenzione degli sprechi alimentari, promossa dal ministero dell’Ambiente, non poteva mancare la voce di Federdistribuzione. Come ha ricordato il suo presidente, Giovanni Cobolli Gigli, «gli sprechi si traducono in rifiuti, generano costi di smaltimento e rappresentano a tutti gli effetti un costo per il Paese. Ridurli rappresenta un vantaggio per il sistema». Produrre eccedenze, si legge in una nota di Federdistribuzione, è inevitabile nella Gdo, impegnata a garantire a ogni cliente le stesse opportunità d’acquisto, con prodotti sempre disponibili ogni ora del giorno. Eppure il settore sta cercando di ridurre tali eccedenze al minimo e diventare più efficiente, per esempio nella logistica e nei rapporti con i fornitori, grazie anche a strumenti per analizzare le abitudini d’acquisto dei clienti.

«La Gdo è molto attiva anche nel dare una seconda vita ai prodotti alimentari invenduti e ancora perfettamente commestibili, attraverso la collaborazione con le Onlus – ha proseguito Cobolli Gigli -. Un’azione che produce già risultati importanti: l’intera Gdo operativa in Italia fornisce in un anno 60.000 tonnellate, equivalenti a 75 milioni di pasti». La collaborazione delle aziende associate con la Fondazione Banco Alimentare ha visto coinvolti nel 2013 oltre 500 punti vendita. Secondo il presidente di Federdistribuzione, però, le insegne che contribuiscono alle donazioni dovrebbero ottenere degli sconti sulla tariffa dei rifiuti, compensando così l’extra costo sostenuto per raccogliere e destinare le eccedenze alle Onlus. «Adesso – ha dichiarato Cobolli Gigli – per un punto vendita preferire una seconda vita dei prodotti alimentari non ha un vantaggio economico, anzi l’organizzazione può essere più complessa e costosa rispetto a destinare quegli stessi prodotti a rifiuti».

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