Il corridoio Cina-Pakistan riapre la via della seta

Al via il corridoio economico Cina-Pakistan. Il Pakistan punta alla ripresa economica e chiude un accordo bilaterale con la Cina per la costruzione di un corridoio economico, un reticolato di 590 chilometri quadrati tra strade, ferrovie e oleodotti, specializzati nella logistica della catena del freddo, che collegheranno la provincia cinese dello Xinjiang allo sbocco marittimo pakistano del porto di Gwadar a sud-ovest del Paese (vicino al confine con l’Iran) passando per la contea autonoma tagica di Tashkurghan.

Il contesto. Il corridoio economico Cina-Pakistan è una delle priorità infrastrutturali del governo di Pechino che punta a rivitalizzare l’antico circuito economico della via della seta, che collega il mediterraneo ai confini orientali della Cina, passando per il Medio oriente e il Centr’Asia dove, per inciso, è data come imminente la costituzione di un nuovo mercato comune da 180 milioni di abitanti che, sulla falsariga di quello europeo, comprenderà Russia, Bielorussia, Kazakistan, Armenia e Kirghizistan.

Accanto all’iniziativa “Belt and Road” legata alle opere infrastrutturali a terra, si affianca anche la nuova via della seta, quella marittima, del ventunesimo secolo.

I lavori. Secondo quando comunicato dalla stampa cinese, i cantieri per la realizzazione del corridoio economico sono stati aperti in questi giorni proprio a Tashkurghan (ai piedi dell’Himalaya, 3.200 metri sul livello del mare) e prevedranno la realizzazione di un progetto da 3 miliardi di yuan (circa 464 milioni di dollari Usa) che si svilupperà su più step e che porterà alla realizzazione dell’austrada Karachi-Lahore e della Karakoram Highway.

Nella prima fase si realizzerà un centro servizi Internet , un incubatore transfrontaliero per l’e-commerce, e un moderno centro di stoccaggio e logistica. Nella fase successiva si procederà a realizzare tutto il sistema di trasporti che sarà specializzato nella logistica transfrontaliera della catena del freddo e successivamente si passerà a infrastrutturare le zone interessate con centri produttivi e di assemblaggio, alberghi, strutture di intrattenimento e stazioni di manutenzione dei veicol .

Il bilaterale. La cooperazione tra Cina e Pakistan è strutturata con una formula 1+4 dove l’“uno” rappresenta il corridoio economico e intorno ad esso ruotano gli altri quattro perni rappresentati dal porto di Gwadar, dalle le infrastrutture di trasporto, dell’energia e della cooperazione industriale che lavorano per il comune sviluppo.

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