300 varietà di frutta
4 centri maturazione banane
14 aziende agricole
900 ettari di proprietà
Il gruppo Spreafico distribuisce ogni anno 250mila tonnellate e 300 varietà di frutta, contando su due sedi commerciali in Italia e Cile, nove stabilimenti, di cui quattro centri di maturazione di banane, 14 aziende agricole in Italia e all’estero per un totale di 900 ettari di proprietà. Numeri significativi per un’azienda che ha radici lontane, risalenti al 1955. Forte di una solida rete di produttori, ogni giorno la società raccoglie e seleziona nei campi le eccellenze ortofrutticole poi distribuite attraverso diverse piattaforme: centri agroalimentari, punti di vendita, food service e mercati internazionali.
Oggi il gruppo guarda al futuro puntando su alcuni punti chiave tra cui la sostenibilità e l’innovazione varietale. “Dall’esotico alla frutta tagliata pronta al consumo, alle pere e kiwi, fino ai piccoli frutti e alle banane, l’obiettivo di Spreafico è soddisfare i bisogni delle persone, promuovendo abitudini alimentari sane grazie a prodotti di qualità coltivati in Italia e nel mondo in modo sicuro e sostenibile” sottolinea Mattia Menni, marketing manager di Spreafico Francesco e Fratelli spa. La società ha recentemente investito in nuove specialità, diventando il produttore e distributore esclusivo in Italia del marchio di mandarini Tango Fruit, e concentra la sua attività puntando su due fronti principali: da un lato valorizzando le categorie che oggi risultano più performanti, come nel caso di avocado e di frutta esotica in generale, dall’altro puntando sull’innovazione varietale per le categorie in difficoltà, come nel caso delle pere.
“L’avocado è il prodotto che negli ultimi dieci anni è cresciuto in modo esponenziale ovunque, dagli Usa alla Francia -spiega Menni-. Per questo motivo puntiamo in modo particolare su questo frutto assecondando le esigenze dei consumatori ormai aperti e propensi verso gusti ormai non più considerati esotici”. In generale, il mondo esotico è cresciuto mentre si riscontrano difficoltà per articoli del mondo degli agrumi che pare abbiano perso dal punto di vista del volume. “Questa decrescita è legata a tutto quello che abbiamo vissuto negli ultimi anni, pandemia e aumento dei costi in primis -evidenzia il marketing manager-. I clienti si sono avvicinati a prodotti premium e questo è il trend verso cui si sta andando: prodotti che abbiano un valore aggiunto per il consumatore”. Per rilanciare i consumi di categorie che fanno più fatica, come quello delle pere, Spreafico ha attivato progetti ad hoc. “Ci siamo affidati a importanti società che lavorano nell’innovazione di brevetti e siamo riusciti a proporre una varietà che permette un consumo rinnovato di questa referenza, che non ha bisogno di esser sbucciata, è croccante, non rilascia la goccia quindi adatta a nuove modalità di utilizzo. Questa novità ci consente di rilanciare il prodotto e di portare innovazione a scaffale sia per i nostri clienti sia per la gdo”.
Il racconto della filiera è per Spreafico un elemento chiave nel rapporto con i propri partner. “Supportiamo il produttore indirizzandolo verso la scelta giusta -aggiunge-. Assicuriamo la presenza di agronomi e li aiutiamo a scegliere la giusta varietà”. In termini di rispetto per l’ambiente, il gruppo, che a settembre scorso ha annunciato il suo primo bilancio di sostenibilità, ha eliminato dai suoi pack il polistirolo decidendo di utilizzare materiali alternativi sostenibili come cartoncino o Rpet. “Quel che conta è dare trasparenza e facilità di acquisto alla clientela che deve sempre vedere quel che compra” continua Menni. Nel suo primo Bilancio di Sostenibilità, che anticipa i requisiti europei 2025-2026 e si ispira ai più diffusi standard internazionali di rendicontazione non finanziaria, il gruppo traccia le sue prerogative in termini di impatto economico, ambientale e sociale. “Come azienda -conclude-, vogliamo incrementare ulteriormente gli standard qualitativi in tutte le fasi della filiera con i diversi attori coinvolti e in armonia con gli obiettivi di crescita della Spreafico Spa”.
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Sustainability and varietal innovation: the drivers of Spreafico
300 varieties of fruit
4 banana ripening centres
14 farms
900 hectares of property
Spreafico group distributes 250,000 tonnes and 300 varieties of fruit every year, relying on two commercial offices in Italy and Chile, nine factories, including four banana ripening centres, 14 farms in Italy and abroad, for a total of 900 hectares of property. These numbers are significant for a company that has distant roots, dating back to 1955. Thanks to a solid network of producers, every day the company collects and selects excellent fruit and vegetables from the fields and then distributes them through various platforms: agrifood centres, stores, food service, and international markets.
Today the group looks to the future by focusing on some key points including sustainability and varietal innovation. Mattia Menni, marketing manager of Spreafico Francesco e Fratelli joint-stock company, underlined:. ‘From exotic to ready-to-eat cut fruit, pears and kiwis, up to small fruits and bananas, Spreafico’s goal is to meet people’s needs, promoting healthy eating habits thanks to quality products grown in Italy and in the world in a safe and sustainable way’. The company has recently invested in new specialties, becoming the exclusive producer and distributor in Italy of Tango Fruit brand of mandarins, and concentrates its business by focusing on two main fronts: on the one hand, enhancing the categories that today are more performing, as in the case of avocados and exotic fruit in general, on the other hand focusing on varietal innovation for categories in difficulty, as in the case of pears.
Menni explained: ‘Avocado is the product that has grown exponentially everywhere in the last ten years, from the USA to France. For this reason we focus particularly on this fruit, meeting the needs of consumers who are now open and inclined towards tastes that are no longer considered exotic’. In general, the exotic world has grown, while difficulties are encountered for articles from the world of citrus fruits, which seem to have lost in terms of volume. The marketing manager pointed out: ‘This decrease is linked to everything we have experienced in recent years, first of all the pandemic and the increase in costs. Customers have approached premium products and this is the trend we are heading towards: products that have added value for the consumer’.
To relaunch the consumption of categories that have more difficulties, such as pears, Spreafico has activated ad hoc projects. ‘We have relied on important companies that work in patent innovation and we have managed to propose a variety that allows a renewed consumption of this reference, which does not need to be peeled, is crunchy, does not release the drop, therefore suitable for new ways of use. This new product allows us to relaunch the product and bring innovation to the shelves for both our customers and large-scale distribution’. The story of the supply chain is a key element for Spreafico in the relationship with its partners. ‘We support the manufacturers leading them towards the right choice. We ensure the presence of agronomists and help them choose the right variety’.
In terms of respect for the environment, the group, which last September announced its first sustainability report, has eliminated polystyrene from its packs, deciding to use such sustainable alternative materials as cardboard or Rpet. Menni continued: ‘What matters is giving transparency and ease of purchase to customers who must always see what they are buying’. In its first Sustainability Report, which anticipates the 2025-2026 European requirements and is inspired by the most widespread international non-financial reporting standards, the group outlined its prerogatives in terms of economic, environmental, and social impact. Menni concluded: ‘As a company, we want to further increase our quality standards in all phases of the supply chain with the various players involved and in harmony with the growth objectives of Spreafico joint-stock company’.
