Pomodoro da industria: aumenta la produzione, ma calano le rese

La produzione italiana di pomodoro da industria del 2014 è stimata in 4,9 milioni di t, in aumento del 20% rispetto all’anno precedente.

Tale incremento è da ricondurre esclusivamente all’aumento delle superfici investite (+22%) in quanto le rese di produzione per ettaro sono diminuite dell’1,6% rispetto ai livelli 2013 che già di per sé non erano particolarmente elevati. La flessione della resa è stata più severa per il pomodoro a bacca allungata (-2,9%) coltivato principalmente al Sud Italia, rispetto a quella registrata per il pomodoro a bacca tonda (-0,7%) prodotto prevalentemente al Nord ed al Centro Italia.

In generale, il calo della resa è da imputare all’andamento climatico anomalo della primavera e dell’estate 2014 che ha penalizzato tutte le fasi di sviluppo fenologico della coltura.

Nelle regioni dell’Italia meridionale le piogge primaverili hanno ritardato i trapianti precoci, inizialmente programmati per la fine di marzo e la prima metà di aprile che sono slittati di circa un mese. Successivamente, sono state registrate temperature al di sotto delle medie del periodo e ciò ha avuto un’influenza negativa sulla qualità delle bacche che non hanno raggiunto valori elevati in termini di grado Brix.

Ritardo dei trapianti e temperature non ottimali hanno determinato un ritardo della raccolta che è partita in ritardo rispetto alla norma, iniziando in agosto anziché nella seconda metà di luglio. Ad agosto, nella seconda e terza decade si sono verificati problemi nei ritiri del prodotto da parte dell’industria a causa dell’accavallamento delle operazioni di trapianto.

A settembre infine ci sono state perdite di prodotto pronto per essere raccolto a causa delle intense piogge che hanno colpito in particolare la provincia di Foggia.

E se al Sud le cose non sono andate per il meglio, anche le aree produttive del Nord Italia hanno avuto problemi a causa delle piogge particolarmente abbondanti che hanno determinato frequenti allagamenti dei campi. A piogge e allagamenti, in alcune aree si sono aggiunte violente grandinate che hanno falcidiato decine di ettari di pomodoro.

Le piogge hanno colpito la coltura durante l’intero ciclo produttivo, con una tregua nel mese di giugno, determinando anche un aumento della quota di prodotto marcio. Le grandinate hanno interessato soprattutto le province di Mantova, Cremona, Verona e Ferrara. Il prodotto raccolto è stato caratterizzato da un basso indice di colore, un basso grado Brix e una quota di marcio sul totale più alta della norma.

Nelle principali aree di produzione, i cali più marcati della resa sono stati registrati a Foggia (-4,1%), Piacenza (-0,7%), Parma (-2,5%), Mantova (-16,6%), Caserta (-11,4%), Ravenna (-2,3%) e Viterbo (-2,3%). Di contro, si è verificato un miglioramento della produttività per ettaro a Ferrara, Grosseto, Cremona e Potenza.

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