L’agricoltura equosolidale è pronta a decollare

La nuova rete mondiale dell’agricoltura famigliare è pronta a debuttare. Il progetto di cooperazione si chiama “Family Farming: socially and ecologically responsible”. Dietro questa iniziativa, che riunisce i principali enti legati alla produzione agricola equosolidale e biologica (Ifoam e FairTrade, con la partecipazione di Fao e Ifad) c’è una chiara impronta italiana. Sarà, infatti, l’Istituto di certificazione etica e ambientale (Icea) a coordinare l’intera rete fin dal suo avvio. Come ha spiegato Antonio Compagnoni, referente Icea per le relazioni internazionali, «il 70% del terreno coltivabile del nostro Pianeta è arato, zappato, seminato, mietuto e concimato da famiglie contadine. Per salvaguardarlo e rilanciarlo dal punto di vista del biologico, il mondo si comincia a muovere con misure specifiche: recentemente il governo brasiliano, per esempio, ha varato un piano per convertire al metodo biologico almeno il 10% dei nuclei contadini brasiliani, ossia circa 400.000 famiglie».

Il debutto del progetto è previsto al prossimo Biofach, in calendario dal 12 al 15 febbraio a Norimberga, con uno stand e diversi eventi. Saranno presenti anche delegazioni di piccoli produttori provenienti da Paesi come Senegal, Liberia e Nicaragua, oltre a rappresentanti del family farming brasiliano, con prodotti di vario genere tra cui caffè, cacao, miele e sesamo. La rassegna tedesca sarà solo la prima tappa con l’obiettivo di approdare a Expo 2015 a Milano; la rete prenderà parte alle maggiori fiere internazionali del biologico, incluse la bolognese Sana, il Congresso mondiale del Bio a Istanbul e TerraMadre Slowfood.

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