Rinviata l’Imu agricola

Stop al pagamento dell’Imu agricola per il 2014. Lo ha comunicato il sottosegretario all’Economia Piera Paolo Baretta che, proprio oggi, ha annunciato alla commissione Agricoltura del Senato, il ritiro del decreto che imponeva, entro il 16 dicembre, il pagamento dell’Imu sui terreni agricoli.

L’annuncio. «Il Governo – ha precisato Baretta – sta provvedendo ad una modifica delle modalità relative all’applicazione del decreto legge 66/2014 relativo all’Imu agricola con l’obiettivo di rinviarne il pagamento stabilito per il 16 dicembre 2014, anche al fine di rivedere i criteri applicativi”.

La vicenda. La soppressione dell’esenzione dal pagamento dell’imposta per i terreni fino a 600 metri di altitudine (e non più fino a 280), prevista nel decreto governativo aveva provocato la levata di scudi degli enti territoriali, e di tutti gli attori del comparto agricolo. Per superare il polverone creato, il Governo ha scelto di temporeggiare e prendersi più tempo per ritarare i parametri di calcolo. «La soluzione tecnica – ha aggiunto il sottosegretario Baretta nella sua comunicazione al Senato – sarà predisposta a breve e verrà adottata dal Consiglio dei ministri con le modalità più opportune».

I commenti. Sulla riapertura dei lavori per il ricalcolo dei paramentri, Mario Guidi, coordinatore di Agrinsieme, che riunisce Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative italiane, ha precisato: «Confidiamo in una soluzione che tenga conto delle esigenze del settore – spiega -. Attendiamo con fiducia una soluzione veloce ed equa nella direzione indicata da Agrinsieme, che aveva più volte sollecitato una profonda rivisitazione dei criteri di esenzione, nonché un’attenzione alle peculiarità del settore. Auspichiamo che venga presto emanato il decreto legge per bloccarne il pagamento prima della ravvicinata scadenza prevista per il prossimo 16 dicembre».

Si dice soddisfatto Roberto Moncalvo, presidente di Coldiretti che ha così commentato: «Il Governo ha immediatamente colto la necessità del rinvio del pagamento dell’Imu agricola e della definizione di un adeguato criterio per la delimitazione dei terreni agricoli interessati». Secondo Moncalvo, infatti, «far pagare l’Imu sui terreni in base all’altitudine in cui si trova il palazzo comunale avrebbe introdotto una inspiegabile disparità di trattamento tra campi confinanti appartenenti addirittura allo stesso proprietario. Un’incoerenza del criterio di calcolo che avrebbe generato tensioni sul territorio col rischio di ridimensionare il valore positivo della scelta di differenziare l’imposta a favore degli agricoltori professionali, coltivatori diretti e imprenditori agricoli iscritti nella relativa gestione previdenziale, che continuano a godere, in zone montane o di collina, della esenzione Imu».

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