Vilmorin-Mikado, la prossimità che piace a produttori e distribuzione #vocidellortofrutta

Dalle innovazioni sul pomodoro a quelle sulla lattuga: Aldo Gargiulo, responsabile sviluppo Italia, spiega la strategia della filiale che da trent’anni è un riferimento nel nostro Paese per la selezione di varietà premium

Peperone Volturnio sviluppato da Vilmorin
Peperone Volturnio Vilmorin

Da oltre trent’anni Vilmorin-Mikado Italia è una realtà consolidata nel nostro Paese. La filiale di Vilmorin-Mikado, azienda che unisce le attività sementiere di Vilmorin (francese) e Mikado Kyowa Seeds (giapponese), parte di Limagrain, gruppo cooperativo internazionale, è un punto di riferimento per i produttori che scelgono di coltivare varietà innovative e distintive sul mercato. Pomodoro, carota, lattuga e peperone i “quattri pilastri”, unitamente ad altre colture prioritarie come ravanello, melanzana e anguria. Il segreto del successo è fondato su un’attività di ricerca e sviluppo attenta all’adattabilità al territorio. E che cerca di contemperare le esigenze dei produttori con quelle della commercializzazione, come spiega Aldo Gargiulo, responsabile sviluppo Italia.

Vilmorin sarà protagonista nel webinar del 27 gennaio: Valorizzare le orticole dal campo allo scaffale. Per iscriverti clicca qui

 

Breeding di prossimità: Vilmorin sviluppa un’attività di selezione che si adatta alle condizioni dell’areale, coniugando tradizione e innovazione.

Aldo Gargiulo, responsabile sviluppo Italia Vilmorin
Aldo Gargiulo

La prossimità non è solo riferita al breeding ma è una costante di Vilmorin-Mikado, legata anche all’attività di sviluppo e commercio. Siamo un’azienda sementiera che fa ricerca, sviluppo e commercializzazione di semi. La prossimità è perseguita per i tre dipartimenti dell’azienda. Sulla ricerca si sviluppa facendo ricerca in loco, per arrivare a linee varietali che si adattino perfettamente al luogo: alle condizioni del terreno, umidità, temperatura, luce, pressione dei patogeni. Questo si traduce in varietà più resistenti alle avversità e con migliore performance agronomiche. Richiedono pertanto meno interventi fitosanitari, per un prodotto più sicuro, più produttivo, e con superiori caratteristiche qualitative quali ad esempio shelf-life e colore. Per la soddisfazione sia dei produttori sia dei buyer.

Un portafoglio di 17 specie e oltre 120 varietà: dove sta il core business?  

Le quattro specie pilastro per Vilmorin mondo sono pomodoro, carota, lattuga e peperone. A livello Italia molto importanti sono anche il ravanello, melanzana e anguria.

Possiamo fare un esempio di successo?

Pomodoro Sir Galvan sviluppato da Vilmorin
Pomodoro Sir Galvan Vilmorin

Il pomodoro Sir Elyan. Il successo è stato enorme e la varietà ha rivoluzionato completamente la tipologia insalatara ovale-allungata. Da più di un decennio rappresenta la varietà leader sul segmento ed è coltivato in tutta Italia. Partendo da tipologia San Marzano, un prodotto extralungo, abbiamo selezionato questa tipologia un po’ più corta e ovale, elegante, con caratteristiche agronomiche eccellenti. È stato molto ben accolto dalla grande distribuzione. In primis per l’uniformità: stessa forma, colore, calibro, per tutto il periodo di produzione; e poi per una produzione di 12 mesi all’anno, richiesta costante della gdo.

Quali sono le maggiori problematiche del pomodoro oggi?

Uno dei principali problemi è la nuova virosi, il Tomato Brown Rugose Fruit Virus, un’emergenza in Sicilia. Al momento non ci sono varietà resistenti: ci stiamo lavorando e pensiamo nel giro di poco tempo di offrire qualche soluzione. È una delle sfide principali.

Che cosa apportano le varietà sviluppate da Vilmorin?  

Centro Ricerca Vilmorin a Fondi, in provincia di Latina
Centro Ricerca Vilmorin a Fondi

Oggi c’è maggiore attenzione al gusto, al grado brix, al colore; si cerca un profilo gustativo medio-alto. Ma anche al profilo residuale, a un prodotto che necessiti di minore trattamenti possibili e quindi un pacchetto di resistenze genetiche di alto livello. Infine ottima adattabilità alle condizioni locali di coltivazione che si traduce in produttività e qualità del prodotto finale. Nello sviluppo delle nuove varietà cerchiamo di contemperare le esigenze dei diversi segmenti della filiera, della produzione e della commercializzazione. Non è semplice mettere insieme tutti questi fattori a livello di sviluppo.

Sviluppate varietà specifiche per le vertical farm?

In Italia stiamo ancora monitorando questo mercato: è un trend  positivo, ci aspettiamo nei prossimi anni un incremento su questo nuovo modo di produrre. In Francia la casa madre, soprattutto su alcune specie come lattuga e baby leaf, sta già lavorando su alcuni progetti e sta sviluppando alcune varietà con adattabilità specifica al vertical farming: presto arriveranno anche in Italia.

Quali nuove varietà arriveranno nel prossimo futuro?

Lattuga Vibranti sviluppata da Vilmorin
Lattuga Vibranti Vilmorin

Per il pomodoro la priorità è lavorare sul ToBRFV per il mercato siciliano. Riguardo la lattuga da due anni stiamo puntando molto sul mercato del Nord Italia, sia in campo che in serra. Abbiamo intensificato gli screening di ricerca, soprattutto coi principali produttori. Vogliamo coinvolgere quelli chiave sin dalle prime fasi della ricerca. Abbiamo già i primi risultati, con la varietà Quione che abbiamo lanciato lo scorso anno e che sta avendo discreto successo.

Che tipo di adesione c’è da parte della filiera? Spesso, sia da parte dei produttori che dei retailer, c’è un freno a sposare pienamente l’innovazione a causa dei costi.

Talvolta ci stiamo scontrati anche noi con questa realtà, quando abbiamo offerto ai produttori prodotti premium che non hanno avuto riconoscimento sul mercato a livello di prezzo di vendita. Abbiamo allora resettato i nostri obiettivi cercando di mettere insieme non solo il gusto ma anche fattori come le resistenze, produttività e shelf-life.

Vilmorin sarà protagonista nel webinar del 27 gennaio: Valorizzare le orticole dal campo allo scaffale. Per iscriverti clicca qui

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