#Repartofresh. Carrefour punta su mdd, bio e territorialità

Profondità e distintività dell’assortimento caratterizzano i reparti ortofrutta dei punti di vendita Carrefour nei quali si trova un’ampia gamma di prodotti a marchio come Filiera Qualità Carrefour, Terre d’Italia per la valorizzazione delle eccellenze produttive italiane, e Carrefour Bio per i prodotti selezionati secondo determinati standard qualità.

Proponiamo in ortofrutta una gamma convenienza, normalmente confezionata, con la proposta di un prezzo base kg più basso, mentre il prodotto cuore di mercato è generalmente sfuso e di Filiera Qualità Carrefour, con un prezzo allineato al mercato. C’è poi il prodotto top gamma che può essere rappresentato dal nostro Terre d’Italia o da un marchio leader sul mercato, e dal prodotto biologico, su cui il cliente pone sempre maggiore attenzione” spiega l’azienda.

Quante referenze ci sono in media e come sono suddivise?

“In un punto di vendita di media dimensione si possono trovare circa 500 referenze, di cui poco meno della metà di frutta e verdura tradizionale, un 50% ugualmente ripartito fra IV e V gamma e frutta, legumi secchi e una decina di piante, fiori e piante aromatiche”.

Che spazio hanno bio, esotico e mdd?

“Il prodotto mdd supera il 30% di quota nell’ambito dell’ortofrutta. Il biologico ha un’importanza notevole nella strategia di Carrefour, trasversalmente a tutti i comparti merceologici. In ortofrutta l’incidenza supera il 6% con un’ampia rappresentanza nelle unità di bisogno principali della frutta e verdura tradizionale; anche nei banchi della frutta e legumi secchi, e della IV e V gamma, il prodotto biologico ha una visibilità sempre maggiore. Attualmente, circa il 75% del comparto bio in ortofrutta è a marchio, ma nel corso del 2021 si procederà ad aumentare sensibilmente la quota con un piano già impostato di certificazioni dedicate. Nelle superfici più grandi la frutta e verdura biologica di prima gamma occupano un’area dedicata con opportuna evidenziazione; nelle superfici più piccole, invece, ogni prodotto vive nella famiglia di appartenenza con un’evidenziazione ad hoc sul cartellino porta prezzo”.

Quali le logiche espositive?

“La stagionalità rappresenta il driver principale sia nella costruzione dei display, sia nella scelte delle dinamiche promozionali. Le prime isole del reparto, rispetto al flusso clienti, sono sempre dedicate alle famiglie stagionali, nel momento di maggior consumo da parte dei clienti, con la massima espressione del loro assortimento. Lo stesso segmento, a seconda del periodo dell’anno, può variare sensibilmente in termini di numerica referenze; i casi dell’uva, degli agrumi, delle fragole o dei meloni sono molto esemplificativi in tal senso: assortimento base con supporto del prodotto d’importazione durante i mesi non stagionali, ed esplosione della gamma nei momenti di massima produzione nazionale. Per quanto riguarda i primi prezzi, è previsto, all’interno delle unità di bisogno principali del reparto, un prodotto in fascia d’ingresso che rappresenta il più conveniente della relativa gamma”.

Ci sono progetti specifici?

“Un primo obiettivo è la valorizzazione dei prodotti italiani. Lo sviluppo dei prodotti mdd è un altro progetto centrale nel prossimo biennio e poi la transizione verso la sostenibilità dei packaging”.

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