Regusto, arriva l’app di food sharing che combatte lo spreco alimentare

I piatti pronti in eccedenza dei ristoranti rivenduti e acquistabili con uno sconto  fino al 50%

Il pack per i piatti da asporto Regusto è realizzato con materiale compostabile certificato
Il packaging per i piatti da asporto Regusto è realizzato con materiale compostabile certificato

Contro lo spreco alimentare arriva Regusto, la piattaforma tecnologica e app di food sharing. Sono già 16 i locali di Roma che l’hanno adottata tra ristoranti, street food, bar e pasticcerie.

Come funziona Regusto

I piatti pronti del settore horeca, che a fine giornata rimangono invenduti, tornano in circolo grazie a Regusto e alle funzionalità offerte dalle tecnologie di proximity marketing. Scaricando l’app (disponibile su App Store per i dispositivi iOS e su Play Store per i dispositivi Android) sul proprio smartphone, e geolocalizzandosi, è possibile visualizzare tutti i locali aderenti e le offerte pubblicate.

Le offerte hanno un limite di tempo entro cui poterle ordinare. Gli utenti possono procedere al pagamento attraverso carta di credito direttamente sull’app e scegliere l’orario in cui ritirare il prodotto. I ristoratori applicano uno sconto dal 20 al 50% rispetto al prezzo intero e a Regusto corrispondono una percentuale sulla transazione. I contenitori per l’asporto sono realizzati in partnership con Minimo Impatto, con materiale compostabile certificato.

16 locali di  Roma hanno già aderito: presto l’app anche a Milano. Il Comune di Narni con Regusto recupera le eccedenze di supermercati e mense

Marco Raspati e Paolo Rellini, i due fondatori di Regusto
Marco Raspati e Paolo Rellini, fondatori di Regusto

L’app è disponibile a Roma (e presto anche a Milano e Perugia). Sono già 16 i locali e le catene della ristorazione che l’hanno adottata. Tra questi, Pasta Chef, Verofood, Verdefresco, Odoroki, Healtee, Rosemary Terra, Sapori e Manna, Supplizio, Veg Joy, Queencakes, Vegusta Vegan, Pro Loco Dol.

L’app consente, inoltre, alle istituzioni della Pubblica Amministrazione di monitorare e digitalizzare i flussi di donazioni e il recupero delle eccedenze alimentari di supermercati, mense, aziende agricole e ristoranti verso gli enti no-profit del territorio. Il Comune di Narni, in provincia di Terni, è stato il primo a scegliere Regusto, con il quale contribuisce al recupero delle eccedenze dei supermercati e delle mense che vengono poi ridistribuite attraverso i servizi sociali.

“L’idea di creare Regusto ci è venuta a partire da un dato sconvolgente – ha commentato Marco Raspati, Ceo e co-founder –: solo in Italia ogni anno si spreca cibo per un valore pari a 15 miliardi di euro. E oltre all’impatto economico c’è anche quello ambientale e sociale. Regusto è nata proprio per dare più valore al cibo, sia perché selezioniamo solo locali con un’offerta di qualità alta, sia perché la finalità del progetto è quella del recupero e della lotta allo spreco alimentare. Il nostro obiettivo è applicare al business un modello etico, unendo l’attenzione alla sostenibilità e all’economicità”.

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