Impressioni dalle aziende italiane ad Asia Fruit Logistica

La fiera ad Hong Kong ha rappresentato un'importante vetrina per le aziende che puntano a esportare sui mercati dell'Estremo Oriente

Dopo il fermo di due anni e la parentesi thailandese della scorsa stagione, dovuta al permanere delle chiusure Covid in Cina, dal 6 al 8 settembre, si è tenuta l’edizione 2023 di Asia Fruit Logistica nella megalopoli cinese di Hong Kong. ll principale salone internazionale dell’ortofrutta del continente asiatico, ha visto la presenza di oltre 700 grandi player provenienti da 42 Paesi e sarà anche ricordato per la chiusura anticipata di un giorno a causa del maltempo e delle piogge che hanno mandato in tilt Hong Kong, quasi un monito nel considerare che il climatechange non colpisce solo nei campi e sarebbe necessario agire al più presto per contenerne gli effetti devastanti a tutti i livelli.

Secondo Cso Italy, presente all’evento con una collettiva di dieci aziende co-espositrici, i Paesi dell’estremo oriente sono da tempo meta di grande interesse per l’ortofrutta nazionale. CSO Italy da anni è impegnato nel promuovere l’apertura di questi nuovi e promettenti mercati, dove ancor oggi vigono barriere fitosanitarie che impediscono l’accesso a determinati prodotti. Un lavoro impegnativo che richiede tempo, organizzazione e la disponibilità di una base sociale, come quella di Cso Italy, che possa destinare una fetta importante della produzione all’export (circa il 30% della produzione rispetto ad una media nazionale che si ferma al 10%).

Bisogna risalire al 2009 per vedere i primi importanti risultati del lavoro svolto quando, dopo lunghe trattative, al kiwi italiano (primo kiwi europeo) fu permesso l’accesso al mercato cinese. Nel 2012 fu la volta della Corea del Sud e al kiwi sono seguite le arance rosse e i limoni, mentre è recentissima (giugno 2023) la firma del protocollo per le pere. Lo stesso impegno ha portato nel 2019 e nel 2020 alle recenti aperture dei mercati di Taiwan, Vietnam e Thailandia per le mele italiane.

Mele protagoniste in fiera, anche se la Cina resta ancora lontana

Che il mercato asiatico fosse importante per il comparto mele si intuisce dalla presenza dei maggiori player italiani. Le mele italiane, infatti, hanno ormai una presenza significativa nei mercati asiatici. Lo confermano le oltre 63 mila tonnellate esportate in Estremo Oriente nella scorsa stagione, di cui la maggior parte verso l’India, ma anche verso Singapore e Hong Kong. Altri paesi asiatici come Taiwan, Thailandia e Vietnam stanno assumendo un ruolo crescente grazie alla qualità e all’offerta varietale che distinguono le mele italiane.

Le principali organizzazioni di produttori di mele del Trentino-Alto Adige – Vog, VIP Val Venosta e Melinda – hanno partecipato all’evento fieristico con uno stand comune organizzato da Assomela, in rappresentanza del 75% della produzione italiana. L’obiettivo, secondo quando dichiarato da Assomela, era di  promuovere business e networking su questi mercati. “La fiera Asia Fruit Logistica – afferma Giulia Montanaro, responsabile relazioni internazionali di Assomela – ha ormai assunto un ruolo strategico per il mondo della mela italiana ancora di più dopo l’apertura di importanti mercati nella zona per il nostro prodotto a cui speriamo di aggiungerne presto altri”.

Per Melinda mercati strategici a patto di superare le difficoltà logistiche

Michele Eccher, area commerciale Melinda, riferisce che il mercato asiatico manifesta un grande interesse per il nostro prodotto e Asia Fruit Logistica è una vetrina strategicamente importante per dimostrare che il prodotto europeo è una valida alternativa al prodotto tradizionale come quello americano, australiano o neozelandese. “L’interesse per i nostri prodotti c’è e si è riscontrato proprio in questi giorni dalle numerose visite e dall’apprezzamento. Le opportunità di mercato sono enormi, con paesi densamente popolati, dove ci sono spazi commerciali per tutti. Mi riferisco all’India, al Vietnam, alla Malesia, alla stessa Hong Kong e Taiwan -continua Eccher-. Le difficoltà per l’export ci sono, la logistica in primis, con un transit time che comporta numerosi giorni di viaggio per ogni spedizione. Si tratta di percorsi molto lunghi che arrivano anche a 40 giorni di navigazione. Trattandosi di merce fresca è importante gestire le lavorazioni in modo adeguato fin dall’inizio per resistere al viaggio. Poi non tutti i paesi sono aperti ai prodotti europei, ci sono protocolli pre-spedizione spesso molto stringenti con richieste e necessità da soddisfare”.

Vog, aumenta la richiesta di mele club e partner affidabili

Anche Hannes Tauber, responsabile marketing del Consorzio Vog, manifesta soddisfazione per l’edizione appena trascorsa. “Asia Fruit Logistica si conferma per noi una fiera di grande interesse. La nostra impressione è che l’edizione 2023 sia stata ancor più frequentata degli anni passati, con un importante afflusso di pubblico internazionale. Per noi si tratta di un utile momento per confrontarsi con clienti e partner internazionali che spesso non si riesce ad incontrare di persona. Belli gli stand e interessanti le presentazioni, che hanno reso la fiera un’ottima fonte di utili spunti e nuove idee”.

Hannes Tauber si sofferma anche sul tema dell’innovazione, considerata il principale driver del settore. “In fiera c’erano tanti visitatori dell’India e del sud-est asiatico. Si tratta di un mercato molto vasto che richiede prodotti con caratteristiche specifiche. Da un lato funzionano varietà tradizionali come Gala, Red Delicious e Granny Smith, ma sempre più aumenta la richiesta di prodotti club. La nostra nuova RedPop ad esempio è stata accolta con grande favore. Riscontro molto positivo anche per Giga ed envy, che ha già lasciato il segno su questi mercati. Aumentano anche le richieste per Pink Lady, grazie alle sue caratteristiche e all’efficacia della comunicazione. In Asia non è importante solo il marchio ma anche e soprattutto l’azienda che lo propone, perché garanzia di qualità e affidabilità. Il rapporto personale è fondamentale” concluse Tauber.

Sul fronte dell’export, non nasconde le difficoltà e gli investimenti richiesti. “La logistica è complessa, sia per i costi che per la difficoltà di avere garanzie che il prodotto arrivi in buone condizioni. Sono mercati distanti, occorrono partner affidabili e un contatto continuo. In alcuni paesi come la Cina i nostri prodotti non possono ancora entrare, mancano gli accordi internazionali. C’è quindi ancora tanto lavoro da fare a livello politico e istituzionale. In altri paesi i protocolli ci sono ma impediscono di fatto ai nostri prodotti di essere esportati. In Vietnam, ad esempio, per le mele italiane occorre un cold treatment di 84 giorni ad una temperatura uguale o inferiore a 1,1 C°, non adatto per le mele. I nostri frutti sono molto richiesti, ma ogni volta dobbiamo rispondere che ci è impossibile inviarli.

Anche le certificazioni richiedono grandi investimenti, secondo Tauber. “Alcuni paesi come, ad esempio, Taiwan e la Thailandia prevedono certificazioni specifiche sia sugli appezzamenti che sulle cooperative. Ogni anno questi Paesi mandano i loro controllori per le verifiche e possiamo spedire in quei mercati solo le mele prodotte in quegli appezzamenti certificati e lavorate in quelle cooperative certificate. È un lavoro burocratico notevole. Va considerato, inoltre, che in alcuni canali di vendita è difficile garantire la catena del freddo. Ecco perché hanno successo alcune delle nostre mele, come Giga e Joya, che hanno un’ottima resistenza anche in queste condizioni”.

Vip: India attenta al made in Italy, Cina ancora lontana

Joachim Rabensteiner, responsabile vendite export Vip parla di una buona edizione della fiera con un’affluenza soddisfacente, in particolare quella di clienti e buyer indiani, che per il Consorzio altoatesino rappresenta un mercato molto importante. Sempre secondo Rabensteiner, l’interesse da parte dei buyer cinesi non è mancato, nonostante il fatto che al momento l’Italia non può esportare mele in Cina. “Ed è un peccato, perché abbiamo percepito che l’interesse per il “Made in Italy” è tutt’altro che assente. Aggiungo che gli stand fieristici appartenevano a moltissime nazioni diverse, e ciò è indice dell’interesse crescente nei confronti dei mercati asiatici” conclude l’esponente di Vip.

“Tra i paesi asiatici che hanno un ruolo significativo per Vip, il più importante è senza dubbio l’India, anche in virtù del fatto che gli accordi bilaterali per l’esportazione delle mele italiane in India sono favorevoli, o comunque non penalizzanti rispetto agli accordi bilaterali tra l’India ed altri stati esportatori. Per quanto riguarda, invece, Thailandia, Singapore, Vietnam, Taiwan, Malesia e lo stesso Hong Kong, il nostro impegno nello sviluppare i rapporti commerciali non manca, ma gli accordi bilaterali sono molto rigidi e rendono le cose complicate. Per quanto riguarda le mele, Rabensteiner, afferma che quelle che riscuotono maggiore successo in India, sono quelle rosse, dolci e di piccola dimensione, quindi le Gala e le Red Delicious, mentre in Thailandia e ad Hong Kong la preferenza cade sulle mele club Ambrosia ed Envy.

Apofruit e Jingold: mele e kiwi in vetrina

Apofruit ha presentato ai mercati asiatici due referenze che proporrà in differenti declinazioni: le mele e i kiwi. Tra le prime, nello specifico, saranno assolute protagoniste Candine, l’innovativa mela della varietà Regal You che si sta dimostrando molto apprezzata anche sui mercato asiatici, e un’altra rossa dal cuore succoso e croccante come Modi. Non mancheranno anche altre tipologie come Pink Lady e Joya. Per quanto riguarda il kiwi, ci saranno diverse proposte innovative accanto al classico kiwi Hayward, commercializzato anche nella linea “Solemio Italia”, linea di alta qualità appositamente studiata da Apofruit per i mercati del Far East. “Il mercato asiatico, afferma Romina Kamel dell’Ufficio Commerciale per l’Oltremare di Apofruit, ha ancora tantissime potenzialità e Apofruit, come sempre, presenterà il meglio del made in Italy ortofrutticolo”.

Anche Jingold Spa, affermata azienda italiana riconosciuta a livello globale come specialista del kiwi, era presenta all’evento fieristico con uno stand insieme ad Alegra e Naturitalia.“La fiera si conferma una vetrina strategica per i nostri mercati di riferimento in Asia, ovvero Cina,Taiwan, Korea, Indonesia, Malesia, India, Singapore, dichiara Federico Milanese, marketing manager di Jingold. L’affluenza durante la prima giornata è stata positiva e gli operatori in visita al nostro stand hanno mostrato molto interesse per le nostre varietà di kiwi. Ora stiamo gettando le basi per programmare la stagione invernale alle porte, che vedrà anche importanti novità per quanto riguarda la promozione del brand”.

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