Rijk Zwaan spinge la crescita del pomodoro fuori suolo

Diventa sempre più determinante il ruolo delle aziende sementiere nel sostenere le produzioni in serre high-tech: l’esempio di successo di H2Orto nel Ferrarese

Pomodoro coltivato fuori suolo
Pomodoro coltivato in active greenhouse

Cresce la produzione di pomodoro coltivato fuori suolo, un sistema che permette di avere un prodotto disponibile tutto l’anno, sostenibile e privo di pesticidi. Da qui la necessità del supporto di aziende sementiere per avere varietà performanti. Come Rijk Zwaan, che ha sviluppato un catalogo ad hoc.

Un nuovo modo di produrre che permette il controllo di tutti i parametri di coltivazione

Pomodoro Senserno prodotto da Rijk Zwaan
Pomodoro Senserno Rijk Zwaan

Un esempio di questa sinergia  arriva da H2Orto,  tra i principali player italiani per le coltivazioni high-tech. Dalla prima serra di 1,5 ettari realizzata nel 2015 a Crevalcore, nel Ferrarese,  punta ad arrivare nel 2022 a 31,5 ettari complessivi per la produzione di pomodoro e altre colture orticole.

“La collaborazione con Rijk Zwaan ci ha consentito di affermarci in tempi rapidi come leader italiani per alcuni prodotti – spiega Alessio Orlandi, direttore commerciale H2Orto (Fri-El Green House). Continueremo a investire sulla nostra attività produttiva e lo faremo dando il nostro contributo per produrre cibo con metodi innovativi sempre più eco-sostenibili”.

“In Italia –sottolinea Gerardo Colucci, Crop Specialist Rijk Zwaan- il pomodoro si sta affermando come protagonista di un nuovo modo di coltivare. Grazie alle tecnologie all’avanguardia che rendono possibile il controllo di tutti i parametri di coltivazione, oggi è possibile garantire ai consumatori prodotti con qualità e caratteristiche costanti, buoni, sani e disponibili tutto l’anno. Rijk Zwaan è orgogliosa di contribuire supportando le principali aziende high-tech anche in Italia con servizi e un catalogo prodotti dedicato”.

Secondo l’ultima edizione dell’Osservatorio Smart AgriFood curato dal Politecnico di Milano, solo il 4% circa della superficie coltivata in Italia è 4.0, ma questo mercato ha raggiunto nel 2020 un valore di 540 milioni di euro (circa il 4% del mercato globale), registrando una crescita del 20% rispetto all’anno precedente.

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