Orsini & Damiani, dieci milioni di fatturato, nasce nel 1968 a San Benedetto del Tronto grazie ai due soci fondatori, Gino Orsini e Filippo Damiani, con l’obiettivo di coordinare i produttori ortofrutticoli delle Marche. Oggi è un’azienda al femminile portata avanti dalla seconda generazione, Laura Damiani direttore di produzione, e la sorella Alessandra, responsabile commerciale e qualità, entrambe nell’associazione Donne dell’ortofrutta.
Qualità e innovazione sono sempre al centro. Come dimostrano i progetti cavolfiore arancione romanesco e Verdura che avventura, che punta a promuovere il consumo di ortofrutta nelle scuole. “La nostra missione è contribuire alla sana alimentazione attraverso prodotti ortofrutticoli con alto contenuto di novità per il mercato” dice Laura Damiani.
Quando nasce Orsini & Damiani?
Siamo nati nel 1968 a San Benedetto del Tronto, poi ci siamo spostati a Monteprandone a fine anni 90. Abbiamo acquistato uno spazio più grande per rispondere alle esigenze della Gdo con cui abbiamo cominciato a lavorare dal ‘79. Inizialmente prodotto sfuso, poi sempre più confezionato. Abbiamo diecimila metri quadrati di capannone coperto tra celle frigorifere e laboratori e in più i piazzali esterni per carico/scarico. Da tre anni abbiamo le certificazioni Brc e Ifs.
Come viene gestita la filiera e qual è il core business dell’azienda?
Nella Gdo spingiamo sul nostro marchio Orsini & Damiani e lavoriamo a marchio del distributore. La maggiore parte delle referenze sono tra Marche e Abruzzo grazie a una ventina di conferitori. Quasi al 100% sono in regime di agricoltura integrata, il resto è una nicchia di biologico. Abbiamo alcune aziende agricole di proprietà: una di queste, di 12 ettari, coltiva in bio. In particolare brassiche, cicoria, bietola, sedano, erbe aromatiche, porro; in estate pomodori, costoluto, oblunghi, ciliegini. Con il bio lavoriamo con il marchio PL per la Gdo e con il nostro brand Gaia per i negozi specializzati.
Che cosa significa il progetto cavolfiore romanesco arancione?
Lo abbiamo lanciato a Natale con il marchio Orsini & Damiani e testato in alcuni negozi selezionati di Coop Nord-Ovest: i primi riscontri sono molto positivi. Il progetto nasce quindici anni fa. Un prodotto tipico del Piceno, il cavolfiore detto pignottello, era stato abbandonato sia dalle case sementiere sia dai produttori. Lo chiamavamo “pignottello”, per la classica forma ad alberello, come quello romanesco verde. Il prodotto non riusciva a uscire dalla provincia: il colore bianco panna era un limite perché il consumatore pensava fosse rovinato.
Quindici anni fa mi sono ritrovata dei semi della varietà conservati da mio padre. Da lì è partito il progetto di riportarlo in auge, affidato al ricercatore Nazzareno Acciarri del Crea di Monsampolo. L’idea era creare un prodotto innovativo più salutistico: quello arancione è ricco di betacarotene. Abbiamo fatto anche test in cucina sul suo utilizzo.
Ovvero?
L’abbiamo fatto provare a uno chef di Offida che propone in menu il cavolfiore, Daniele Citeroni dell’Osteria Ophis. Un suo piatto storico si chiama Cavolfiore, broccoli e broccoletti (in diversi colori). È rimasto entusiasta perché il cavolfiore romanesco arancione, a differenza di altri cavolfiori pigmentati, non perde in croccantezza e colore. Andrà pertanto in carta.
Tra le innovazioni, Orsini & Damiani ha lanciato la linea Mangiatutto, che propone spaghetti con verdure: che risposte ci sono in Gdo?
È un progetto nato nel 2014. Abbiamo sempre puntato su innovazione di prodotto e di processo. Ma ci siamo accorti che sui banchi dell’ortofrutta mancava un po’ di appeal. Abbiamo pensato a prodotti da proporre in maniera diversa ai bambini, come gli spaghetti di verdure (sempre di ottima qualità). Inizialmente facevamo solo zucchine e carote poi abbiamo inserito altre orticole, come il daikon. O il gambo del broccolo per un’idea di sostenibilità e di legame con la tradizione.
Gli spaghetti di verdura fanno parte della linea Mangiatutto, una ricercata selezione ortofrutticola, con prodotti di prima gamma evoluta, pronti a cuocere, soltanto da lavare. Di questa linea fa parte anche il nostro apprezzatissimo minestrone di verdure, che contiene, tra l’altro, tutti i nostri cavolfiori colorati.
Su quale altro progetto state lavorando?
Stiamo molto impegnati sul progetto Verdura che avventura uscito nel 2020, cui teniamo tantissimo, essendo anche mamme. Dopo l’uscita del cartoon (un video che racconta il processo dal campo allo scaffale attraverso un cartone animato con gli avatar di me e mia sorella Alessandra), Covid permettendo, puntiamo a lavorare sull’educazione al consumo di ortofrutta nelle scuole.