Il Limone dell’Etna Igp valorizzato dagli chef stellati

Finish e Future Food Institute hanno coinvolto Giuseppe Raciti, executive del Country Boutique Hotel Zash di Riposto, nel Catanese

Lo chef stellato Giuseppe Raciti, con il piatto Tagliatelle di seppia al limone dell’Etna Igp
Lo chef stellato Giuseppe Raciti, con le Tagliatelle di seppia al Limone dell’Etna Igp

Per valorizzare  il Limone dell’Etna Igp, Finish e Future Food Institute hanno coinvolto lo chef stellato Giuseppe Raciti del Country Boutique Hotel Zash di Riposto (Catania). L’executive ha dedicato due piatti ad hoc: Tagliatelle di seppia al Limone dell’Etna Igp e Marmellata di Limone dell’Etna Igp.

Il Limone dell’Etna Igp nella top ten delle eccellenze agroalimentari italiane

Preparazione della Marmellata di Limoni dell'Etna Igp, un piatto dello chef Raciti
Preparazione della Marmellata di Limoni dell’Etna Igp

Continua l’impegno di Finish a fianco delle eccellenze agroalimentari italiane. Grazie al lavoro  con il Future Food Institute e l’Associazione del Limone dell’Etna Igp, il territorio potrà  infatti fare affidamento su una nuova tecnologia a supporto di un utilizzo consapevole delle risorse idriche.

Dopo gli interventi del 2020 in Cilento a tutela del Pomodorino giallo, nel 2021 l’impegno del brand si è spostato, infatti, in Sicilia, a supporto della coltivazione del Limone dell’Etna Igp. La peculiarità di questo limone nasce soprattutto dal terreno, il suolo vulcanico, che però ha specifiche esigenze in termini di gestione e utilizzo dell’acqua. Questo produce anche una fioritura estiva che genera un frutto da raccogliere l’estate successiva, chiamato Verdello per il colore pallido della buccia, un’eccellenza siciliana.

Secondo una ricerca Ipsos il Limone dell’Etna Igp è riconosciuto tra le eccellenze agroalimentari italiane dal 42% degli italiani, dietro alla Cipolla Rossa di Tropea (81%), all’Aceto Balsamico di Modena (80%) e alla Nocciola del Piemonte (60%). Nella top ten figura anche il Pomodoro Giallo del Cilento, conosciuto dal 37% degli intervistati. Secondo la stessa survey il 97% degli italiani ritiene le eccellenze agroalimentari italiane a forte rischio, in particolare a causa di problematiche legate alla scarsità d’acqua (82%) e siccità (51%).

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