Conserve Italia prosegue sulla via dell’internazionalizzazione

Presente in oltre 70 paesi al mondo, Conserve Italia punta sui brand Yoga, Cirio, Valfrutta e Derby realizzando il 54% del suo fatturato all'estero

Diego Pariotti, direttore commerciale estero di Conserve Italia

E’ una realtà storica della cooperazione bolognese ma anche sempre più internazionale, in cima alle preferenze dei grandi gruppi distributivi mondiali. La notorietà di Conserve Italia ha varcato i confini dell’Italia e si è ormai affermata, grazie a brand storici come Yoga, Cirio, Derby e Valfrutta, a livello globale.

“Siamo presenti in oltre 70 paesi al mondo facendo leva sulla forza commerciale dei nostri brand, – spiega Diego Pariotti, direttore commerciale estero di Conserve Italia – ma non perdiamo mai di vista, fedeli alla nostra mission cooperativa, l’obiettivo di valorizzare tutta la materia prima conferita dai nostri soci agricoltori anche attraverso le vendite di prodotti private label, che rivestono per la nostra azienda un peso rilevante in termini di volumi e di vendite, in particolare nel mercato estero”.

Il consorzio cooperativo leader nella trasformazione industriale, consolida la sua presenza sui mercati internazionali con trend di crescita paralleli, sia per la marca privata che per la marca del distributore (private label), che oggi rappresenta una quota pari al 54% del fatturato realizzato fuori confine.

 

Conserve Italia partecipa al Plma

Orientamenti e tendenze delle marche private nel mondo saranno di scena dal 29 al 30 maggio 2018 ad Amsterdam, che ospiterà la fiera internazionale Plma (World of Private Label, Il Mondo del Marchio del Distributore), con oltre 2.500 aziende espositrici provenienti da più di 70 Paesi.

“Incentrando le strategie su qualità, affidabilità e innovazione – conclude Pariotti – Conserve Italia ha ottenuto un crescente successo nel ruolo di copacker delle principali catene distributive. Registriamo per le vendite private label un trend di crescita in particolare nei segmenti di prodotti a più alto valore aggiunto e nei mercati europei e dell’Estremo Oriente”.

 

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